Russia: amnistia per i reati economici
Russia: amnistia per i reati economici
Tutti liberi gli autori di reati economici. Due giorni fa la Duma di Stato ha annunciato l’amnistia economica. I deputati hanno adottato il tre luglio scorso su questo tema un progetto di legge in forma di decreto presidenziale e quindi immediatamente esecutivo e non più emendabile.
Nella votazione finale del documento, la terza, hanno votato 298 deputati, nessuno contrario e 1 astenuto. Inizialmente i due partiti di opposizione il KPRF (il Partito Comunista di Zuganov) e LDPR (il Partito liberale guidato da Zhyrinovskij) hanno dichiarato che non avrebbero preso parte alla votazione, ma poi si sono accodati alla volontà della maggioranza. Un plebiscito dunque, tutti concordi sulla scarcerazione di chi ha commesso questo tipo di reati estremamente comuni in Russia e le cui pene inizialmente erano state inasprite. Oggi invece una decisione di segno completamente opposto e con una semplice firma si mettono in libertà cittadini condannati per riciclaggio, frode, truffa, bancarotta fraudolenta, corruzione etc.
Chi beneficerà dell’amnistia?
[ad]Il decreto legge approvato due giorni fa è stato fortemente voluto dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, per il quale esso intende “mettere in libertà tutti coloro che sono stati condannati e che hanno processi pendenti per reati in materia di imprenditorialità, e far cessare così i procedimenti penali a carico degli accusati”.
Nello specifico l’amnistia si applica a 26 capi di accusa menzionati in vari articoli del codice penale, in particolare, saranno amnistiati chi ha commesso reati in relazione alla violazione del copyright, concorrenza sleale, frode bancaria, frode, riciclaggio di denaro, evasione fiscale, irregolarità sui dazi doganali, mancanza di garanzie sul credito.
” L’amnistia coinvolge non solo i detenuti, ma anche coloro che sono stati condannati a pena non detentiva, alla libertà vigilata e quelli che hanno beneficiato di una dilazione nell’applicazione della pena “. Ha dichiarato Putin in una nota. E più avanti precisa:”L’amnistia non si applica a coloro che hanno commesso il reato con la minaccia e con l’uso della violenza”.
Un’altra deroga all’applicazione di questo provvedimento “scarcera-truffatori” riguarda il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa bancaria. Durante la discussione degli emendamenti, l’opposizione ha proposto di escludere dall’amnistia gli autori di illeciti bancari se i fatti contestati sono stati commessi in associazione e se il frutto del reato ha generato un grosso ammontare di profitto illecito.
Nonostante le deroghe tuttavia la sostanza del decreto non cambia e si manifesta in tutta la sua forza: una panacea per chi ha giocato sporco e, come tutti i condoni, un incentivo a violare la legge. Gran parte dei russi, dunque, e in particolare tutti coloro che si ostinano a lavorare nel rispetto delle regole del mercato si sono indignati e non hanno visto di buon occhio questo provvesimento che intende, secondo i loro sostenitori, limitare gli imbrigliamenti giuridici e incentivare lo spirito imprenditoriale.
Le cifre: quanti cittadini si preparano a lasciare il carcere?
Come risultato del decreto, che entrerà in vigore a partire da sei mesi dalla pubblicazione dello stesso, l’amnistia potrebbe riguardare circa 10 mila imprenditori.
Già il 21 giugno scorso, durante il Forum economico internazionale di S. Pietroburgo, il presidente Putin aveva sostenuto l’idea di introdurre una sanatoria per gli imprenditori. “La decisione di amnistia economica non ripristina soltanto una condizione di giustizia, ma è un segnale che vogliamo dare agli organismi di controllo e alle autorità di vigilanza, che ancora mantengono la presunzione psicologica di colpevolezza negli affari”. Dichiarò allora Putin e così concluse: “Con ciò avremmo la possibilità di ‘resettare’ una vasta gamma di pubbliche relazioni, il lavoro della nostra polizia e del sistema giudiziario”.
Dunque, il presidente Putin con una decisione dell’esecutivo si cancella con un colpo di spugna l’attività della magistratura per quanto attiene i reati economici e implicitamente dichiara che il potere giudizioario deve fare un passo indietro per quanto concerne l’attività economica della nazione. Quindi meno regole e meno controlli per far sì che il mercato cresca e si eutoregoli. Una posizione e una prospettiva interessante e ambigua che non mancherà di far discutere sia in Russia che nel resto del mondo.
In ogni caso, se è vero che la Russia deve ancora dotarsi di una forma legislativa più conferme ad una moderna economia di mercato, è anche chiaro come, con questa amnistia, la politica stia condizionando il ruolo della magistratura e la sua indipendenza. E mentre Putin ora più che mai si mostra solerte a restringere gli spazi di alcune delle più comuni libertà civili e in particolare quelle relative alla libertà di opinione (si vedano i provvedimenti contro la stampa e la recentissima legge conto la propaganda omosessuale), si dimostra molto accondiscendente con chi infrange le regole del mercato, con chi corrompe e chi froda il fisco e i cittadini.