Un professore esperto in economia come lo è Mario Monti deve aver storto il naso una volta letta la lauta parcella consegnatagli dallo spin doctor che lo seguì e lo consigliò durante le scorse elezioni. Un conto salato di 350 mila euro per due appuntamenti a Roma e qualche mail. Soldi spesi male visti i risultati delle politiche dove Scelta Civica, guidata proprio dal Professore, raccolse poco più del 10% dei consensi. Un bottino magro inversamente proporzionale all’assegno staccato a Axelrold, guru dei politici d’oltreoceano .
[ad]L’esperto americano, con le sue idee, aveva fatto vincere due presidenti Usa, Bill Clinton e dopo Barack Obama. Ad entrambi aveva consigliato strategie votate all’attacco. Cosa che fece pure con Monti. Peccato che al Professore poco si addicceva lo stile aggressivo e tagliente, marco di fabbrica dell’agenzia di Axelrod, la Akpd Message and Media. E così le intemerate a Berlusconi, Fassina e Brunetta si rivelarono un boomerang per Monti che da gentiluomo inglese si era trasformato in consumato politico disorientando in questo modo i suoi potenziali elettori. Né aveva aiutato l’adozione del cagnolino Empty con Monti in versione “buonista”. Consigli pagati cari come i 26 mila euro spesi per l’ideazione e la realizzazione del marchio Scelta Civica. Tutte spese inserite nel bilancio finale del partito pari ad 1 milione 117 mila e 415 euro. Visti i risultati è sicuro che il Professore, dopo aver messo a dieta l’Italia, metterà a stecchino anche il suo partito.