Sondaggio Lorien, chi sarà il leader della nuova Forza Italia?
Sondaggio Lorien, chi sarà il leader della nuova Forza Italia?
Il sondaggio politico elettorale condotto dall’istituto Lorien Consulting tratta il tema dell’annunciato ritorno di Forza Italia, oltre ad occuparsi delle intenzioni di voto e del gradimento del Governo.
[ad]Anche Lorien rileva che la “nuova” Forza Italia partirebbe con un consenso del 23%, percentuale che indica il numero di rispondenti che prenderebbero in considerazione sicuramente o probabilmente di votare per Forza Italia. Il 53% degli intervistati non valuterebbe invece una simile possibilità, ma Lorien si occupa anche di chi dovrebbe essere il leader di questo nuovo partito. Se il 27% degli elettori PDL vorrebbe continuare a vedere Silvio Berlusconi alla guida del principale partito di centro destra, il 30% del totale degli elettori Italiani non vorrebbe invece nessuna figura già nota. Nella top 3 degli elettori PDL troviamo poi Alfano col 23% e Marina Berlusconi col 14%. Alfano è anche il candidato preferito dall’elettorato generale, mentre ottengono meno preferenze (sia dagli elettori PDL che dai totali) Santanchè, Galan e Brunetta.
Tiene ancora la fiducia nel Governo Letta: l’esecutivo è appoggiato oggi secondo Lorien dal 56% degli Italiani, mentre il 29% lo giudica negativamente ed il 15% non sa rispondere.
Passando alle intenzioni di voto, il sondaggio condotto il 1 Luglio conferma la crescita del PD e la flessione di PDL e M5S. Nel centro destra, vediamo infatti che il PDL perde 1,7% scendendo al 26,3%, ma guadagnano terreno sia la Lega (+0,5%) che Fratelli d’Italia (+1%), mantenendo la coalizione al 33,5%, con un calo leggerissimo rispetto al sondaggio condotto sempre da Lorien il 17 Giugno. Nel centro “montiano” crescono sia Scelta Civica (+0,3%) che UDC (+0,4%), portando la coalizione all’8,8%. Nel centro sinistra continua la netta crescita del PD, che con 1,8 punti in più rispetto a due settimane fa sale al 30,6%, che sommati a SEL (5,5%) e agli altri partiti minori (1%), tutti in crescita, portano la coalizione al 37,1%. Non si ferma invece il calo del M5S, che con una perdita dell’1,4% scende al 17,6%.