Formula Uno e Ferrari. God save our tyres, Dio salvi le nostre gomme. Ci pensa la Lotus, con una preghiera collocata sulla fiancata delle monoposto, a raffreddare la temperatura nel circus della F1 dopo una settimana bollente.
[ad]A scatenare le polemiche, ovviamente, l’affidabilità delle gomme Pirelli dopo quanto successo a Silverstone.
Troppe le preoccupazioni per quelle pericolosissime forature al posteriore sinistro, ben quattro in un gran premio.
Tra i team sembra abbia prevalso il buon senso, se così si può definire, di garantire la regolarità della stagione.
The show must go on è l’imperativo imposto ai piloti: troppi gli interessi economici attorno alla Formula 1, troppi i milioni che ruotano attorno ad un singolo evento. Vietato anche solo pensare allo sciopero o ad altre forme di contestazione da parte dei piloti che metterebbero in dubbio il Gp di Nurburgring.
Lewis Hamilton parte anche questa volta davanti a tutti, seconda e terza le due Red Bull, di Sebastian Vettel e Mark Webber. Le Ferrari partono indietro, settimo Felipe Massa e ottavo Fernando Alonso, che hanno fatto la Q3 con le gomme dure, per poter allungare in gara la prima sosta. Mossa che in gara risulterà essere molto più che inefficace, folle.
E’ la domenica di Sebastian Vettel che trionfa nonostante la safety car entrata per la Marussia di Bianchi prima andata a fuoco e poi molto ingenuamente lasciata in folle su un tratto inclinato.
Il tedesco della Red Bull brucia in partenza Hamilton, oggi troppo lento per poter gestire una gara al vertice. Una maledizione per lui conquistare la pole position.
Velocissime invece le Lotus che si portano subito dietro a Webber, secondo. Ancora una gomma oggi la protagonista, la posteriore destra dell’australiano della Red Bull che, montata male durante il pit stop, colpisce un cameraman della BBC: per fortuna non è grave. La gara non causa affatto sonnolenza a chi la segue, grazie ad un Vettel con le ali, e le due Lotus di Raikkonen e Grosjean.
Gara generosissima di quest’ultimo, secondo per buona parte della gara e che a 5 giri dal termine ha lasciato passare il suo compagno di squadra.
Ordini di scuderia da rispettare. In Ferrari si deve parlare ufficialmente di crisi: Felipe Massa non garantisce più buone prestazioni, il ritiro di oggi al giro numero 4 è segno che qualcosa a Maranello deve essere rivisto se non si vuole far combattere da solo Alonso. Lo spagnolo, chiuderà al quarto posto, ma è ancora lontanissimo, persino dalle Lotus.
La scelta davvero incomprensibile degli uomini in rosso durante la Q3 ha compromesso la sua gara. Pensavano gli strateghi del Cavallino, indegni eredi del famoso Ross Brawn, di avere in mano un posto nel podio facendo partire le due Rosse con le gomme dure per tardare il cambio gomme: peccato che Alonso sia dovuto rientrare al dodicesimo giro, in barba ad ogni ipotesi di gloria.
Troppo poca una settimana per cambiare le sorti di un Mondiale già in mano a Vettel che ovviamente tenterà di allungare in Ungheria.