Papa Francesco “Lampedusa sia faro per il mondo”
Una visita carica di effetti simbolici quella effettuata da Papa Francesco questa mattina sull’isola di Lampedusa, ponte naturale tra due culture spesso ostili tra loro. Un messaggio denso di umana compassione per chi è costretto a migrare dal luogo di nascita.
Il Pontefice è giunto sull’isola attorno alle nove ed è rimasto fin oltre l’una. Ha avuto modo di prendere presa diretta delle condizioni e degli isolani e dai migranti. Bergoglio ha più volte sottolineato come Lampedusa debba essere considerata “faro per tutto il mondo, perché abbia il coraggio di accogliere quelli che cercano una vita migliore”.
[ad]Una visita dettata dalla coscienza, per il Papa, “una spina nel cuore che porta sofferenza” alla vista delle immagini degli sbarchi e di bambini, donne, uomini morti in mare per cercare la salvezza. Ben conscio che la maggior parte dei migranti presenti sull’isola è di fede musulmana, Bergoglio si è rivolto a loro con un tono familiare, pensando a chi si appresta a “iniziare il digiuno del Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali”.
Carezze per gli abitanti dell’isola coinvolti, volenti o meno, in un problema più grande di loro: “voglio ringraziarvi ancora di più, voi lampedusani per l’esempio di amore, di carità, di accoglienza”. Invitando il mondo intero a prendere esempio dall’atteggiamento degli abitanti di questo paradiso naturale, forse più inclini nell’animo ad essere solidali anche per lo splendido panorama che l’isola offre ogni giorno.
Un messaggio che però è implicitamente diretto anche alla società italiana, che con maggior frequenza manifesta sintomi di una difficilissima integrazione. La percezione di uno strisciante, latente ma non per questo meno pericoloso razzismo, talvolta alimentato da episodi eclatanti – ai quali non fa però da contraltare l’esempio opposto – è apparsa uno stimolo per il Pontefice, da diversi giorni intento a segnalare le difficoltà di un mondo in piena globalizzazione.
“I migranti prima di arrivare qui sono passati attraverso i trafficanti, quelli che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per cui la povertà degli altri è fonte di guadagno e a causa di questi hanno sofferto” ha sostenuto fermamente il Pontefice. Bergoglio – che arriva da una città simbolo a livello mondiale dell’immigrazione di massa come Buenos Aires – conosce quali problematiche nascano dalla convivenza di diverse e radicate culture.
I migranti sono rimasti per tutta la durata della visita il cuore pulsante dei pensieri e delle parole del leader della Chiesa, che qualche osservatore distratto potrebbe scambiare per leader di un partito di sinistra. Inutile affibbiare posizioni politiche ad un gesto che è invece altamente simbolico: un Papa che reca visita agli ultimi, in fondo, non ne cambia le condizioni ma gli restituisce dignità.