I viaggi diplomatici di Xi Jinping – Il Boao Forum for Asia 2013

Pubblicato il 11 Luglio 2013 alle 15:45 Autore: Stefano Giovannini

L’intervento di Xi al Boao Forum 2013

Prendendo la parola in un discorso programmatico intitolato Collaborare per un futuro migliore per l’Asia e il resto del mondo all’apertura dei lavori il 7 aprile scorso, Xi afferma che la Cina contribuirà alla pace e allo sviluppo in Asia e nel resto del mondo. “Le nazioni – dice –, grandi o piccole, deboli o forti, ricche o povere, devono tutte contribuire ai mantenimento e realizzazione della pace”. A nessuno, aggiunge, è concesso gettare nel caos una zona per guadagni egoistici. Le inevitabili frizioni derivanti dall’aumento delle interazioni fra Stati, sottolinea, vanno risolte tramite il dialogo, nell’interesse generale. Nei prossimi cinque anni, ricorda, le importazioni cinesi raggiungeranno i 10 trilioni di dollari, gli investimenti in uscita i 500 miliardi e il numero di turisti all’estero supererà i 400 milioni di unità. La Cina, prosegue, è intenzionata a mantenere rapporti di buon vicinato con gli Stati prossimi a essa, al tempo stesso difendendo le proprie sovranità, sicurezza e integrità territoriale. Il villaggio globale, ritiene, dev’essere la base per lo sviluppo comune, anziché un’arena gladiatoria. Il presidente dell’RPC invita tutti gli Stati a politiche di apertura e inclusività. Nell’ultimo decennio il commercio interno all’Asia è salito da 800 miliardi a tre trilioni di dollari, quello verso altre aree del mondo da 1,5 a 4,8 trilioni. “Questo – Xi vàluta – mostra come la cooperazione in Asia sia aperta e proceda mano nella mano con quella tra l’Asia e le altre zone del mondo. L’Asia deve dare il benvenuto ai Paesi extracontinentali per svolgere un ruolo costruttivo nell’assicurare stabilità e sviluppo nell’area. I Paesi extracontinentali devono rispettare la diversità asiatica e la sua tradizione cooperativa di lungo corso”. L’Asia, secondo Xi, necessita di “potenziare la comprensione reciproca, formare un consenso e arricchire la cooperazione per equilibrare gli interessi delle varie parti”. L’economia mondiale, Xi evidenzia, è in una fase di profondo riaggiustamento, la ripresa è sfuggente, il settore finanziario internazionale è gravido di rischi e il protezionismo in aumento”. Emergendo quale importante motore pélle ripresa e crescita economica mondiali, spiega, il continente necessita di trasformarsi e migliorare il suo modello di sviluppo, ricalibrare la propria struttura economica, rendere lo sviluppo più conveniente e la vita della gente migliore. Lo sviluppo, sottolinea, è d’importanza capitale per l’Asia, poiché è la chiave per risolvere i maggiori problemi e difficoltà che le si parano innanzi.

[ad]Rivolto agli imprenditori presenti al forum, circa i due terzi dei partecipanti, Xi li invita a unirsi per promuovere lo sviluppo comune in Asia e nel resto del mondo. Essendo, spiega, un’importante forza creatrice di posti di lavoro e accrescitiva di ricchezza, gli imprenditori avranno un forte impatto sullo sviluppo economico dell’Asia e del resto del mondo. Xi si dice convinto dell’opzione che la Cina sia interessata da una crescita economica relativamente elevata. Siamo ancora, spiega, nel periodo strategico dello sviluppo e cresceremo. Il contesto, puntualizza, è quello delle industrializzazione e urbanizzazione, mentre l’industria informativa è in rapido sviluppo e l’agricoltura in ammodernamento, dalle quali cose scaturisce un grande potenziale per il mercato domestico. Tuttavia, aggiunge, il Paese non si limiterà al perseguimento di una rapida crescita economica, bensì si focalizzerà più sulle qualità ed efficienza dello sviluppo economico. La nazione effettuerà sforzi maggiori nell’ecologia, nel riciclaggio e nell’industria a basso consumo di carbone. È necessario, sottolinea, bilanciare lo sviluppo industriale rispetto a quello ecosostenibile. La Cina, Xi assicura, non si chiuderà mai al mondo esterno, proseguendo invece nell’impegno all’apertura, forza trainante dello sviluppo: “Espanderà, approfondirà e amplierà la sua economia”. Xi rivolge agli altri Stati l’invito a essere più aperti agli investimenti cinesi. Nell’ultimo decennio, dice, la Cina ha mantenuto le promesse fatte all’Organizzazione Mondiale del Commercio, aprendo e standardizzando il proprio ambiente affaristico. “Siamo – Xi dichiara – fermamente opposti a ogni forma di protezionismo e pronti a risolvere le divergenze economico-commerciali colle altre nazioni tramite il dialogo. La Cina promuove l’istituzione di un sistema commerciale multilaterale caratterizzato da equilibrio, vantaggio reciproco e sviluppo”.

Xi si sofferma poi sull’equità del mercato cinese, dicendo che non sussistono limiti al miglioramento dell’economia di mercato. Attrarre fondi stranieri, spiega, è un canale importante per la Cina per importare tecnologia avanzata, velocizzare il miglioramento industriale e apprendere esperienze internazionali. “Proteggiamo – soggiunge – i diritti legittimi delle imprese straniere in base alla legge”. Tutte le aziende, continua, registrate in Cina, sia domestiche sia estere, statali, collettive o private che siano, sono componenti importanti dell’economia cinese. Continueremo, promette, a potenziare il sistema legale e migliorare l’ambiente investimentario, cosicché tutte le imprese godano delle stesse possibilità di accesso ai fattori produttivi, competizione di mercato e protezione legale. “L’economia di mercato cinese – conclude – sarà più equa e attraente”.

I commenti di Xi sono ripresi da Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, la quale concorda nel pensare che tutti gli Stati e le aree del mondo debbano aumentare il proprio senso di responsabilità in merito alle conseguenze delle proprie politiche su loro stessi e sugli altri. La Lagarde sprona a riaccelerare il processo di cooperazione internazionale, avvertendo che il desiderio di collaborazione sta continuando a diminuire in séguito alla crisi finanziaria.

L’incontro formale fra Xi e la Lagarde si tiene l’8 aprile, data in cui il presidente cinese sottolinea che i Paesi necessitano di potenziare la coordinazione sulle politiche macroeconomiche mentre si focalizzano sulle tematiche concernenti lo sviluppo nel contesto della persistente incertezza economica. “I Paesi – esorta – devono collaborare in questi tempi difficili per perseguire risultati vantaggiosi per tutti tramite la cooperazione in un periodo in cui l’economia mondiale sperimenta turbolenza e volatilità”. Eliminare la povertà e realizzare lo sviluppo sostenibile sono gli obiettivi prioritari che, a detta di Xi, concernono i Paesi in via di sviluppo. Bisogna, il presidente afferma, focalizzarsi altresì sui problemi urgenti dell’economia mondiale, àmbito in cui gli Stati rilevanti devono equilibrare gli interessi correnti con quelli a lungo termine, nonché le politiche nazionali colle responsabilità internazionali. Per propellere i contributi dei mercati emergenti e in via di sviluppo alle ripresa e crescita economiche globali, Xi spera che il Fondo Monetario Internazionale migliori la propria struttura di gestione governativa per incrementare i voti di tali nazioni. La Cina, Xi annuncia, continuerà a collaborare con l’FMI per supportarne e promuoverne la riforma. La Lagarde replica che la Cina svolge un ruolo cruciale nell’economia mondiale, avendo mantenuto il proprio impeto accrescitivo. L’FMI, sottolinea, attribuisce grande importanza alla Cina e si aspetta ulteriore collaborazione con essa. Tutte le nazioni e le aree del mondo, afferma, devono promuovere la crescita economica in questo contesto di ripresa volatile. Necessarie, soggiunge, anche coordinazione e cooperazione internazionali.

Stefano Giovannini

 

L'autore: Stefano Giovannini