Standard & Poor’s declassa ancora l’Italia, Letta “Restiamo sorvegliati speciali”
Arriva verso sera una notizia che sembra tagliare le gambe all’ottimismo del premier Enrico Letta. L’agenzia internazionale Standard & Poor’s ha infatti tagliato il rating dell’Italia, portandolo da BBB+ a BBB e ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per il nostro Paese, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L’agenzia di rating ha motivato il downgrade spiegando che le decisioni assunte da governo con la sospensione dell’Imu e il rinvio del programmato aumento dell’Iva possono creare “potenziali rischi” per gli obiettivi di bilancio del 2013.
[ad]Al Tesoro non hanno preso bene la decisione di S&P definendola “non condivisibile” e “retrospettiva e non di prospettiva, non si tiene sufficientemente conto delle azioni che il governo ha intrapreso per migliorare la crescita e la competitività, ovvero i due fattori che indica S&P nel motivare la sua scelta”. Il capogruppo al Senato del Pdl Renato Schifani ha commentato ironico “S&P non è il Vangelo”. Più abbottonato il premier Enrico Letta: “Chi pensa che sia tutto superato sbaglia. L’Italia resta un sorvegliato speciale”. Ma sulla sospensione dell’Imu nessun cambio di rotta “verrà tolta” assicura il premier in un’intervista a Ballarò.