Dati Terna 2010: considerazioni generali
Da alcuni giorni sono disponibili sul sito Terna, nella pagina dei dati statistici, le informazioni relative all’utilizzo dell’energia elettrica nel Paese nell’anno 2010; particolarmente interessanti, nella rassegna offerta dal sito, sono le informazioni relative ai dati di consumo e produzione su base regionale, che consentono di esprimere considerazioni sulla politica delle amministrazioni locali in termini di attuazione dei piani energetici nazionali.
I dati riepilogativi, comprensivi di serie storica dal 1997 ad oggi, sono disponibili a questo link.
Il primo elemento che emerge, come era scontato aspettarsi, è che l’Italia è un Paese importatore di energia. Il nostro deficit nel 2010 è stato di circa 44 GWh, più del 13% del consumo nazionale complessivo, mostrando un andamento costante negli anni.
Bilancio energetico percentuale Italie e macrozone |
Andando però a dare evidenza dei bilanci energetici delle macrozone del Paese emerge che un tale andamento costante a livello nazionale nasconde profonde evoluzioni a livello regionale, all’interno delle quali è possibile individuare alcuni temi portanti:
- l’Italia meridionale, le isole da sempre ed il sud negli ultimi anni, è la fonte energetica del Paese almeno in termini relativi; entrambe queste macrozone producono ben più di quanto consumino
- il centro Italia è passato da zona a sostanziale pareggio energetico a zona di profondo deficit
- nord-ovest e nord-est viaggiano appaiate intorno al 20% di deficit, la prima zona con una tendenza in risalita, la seconda stazionaria dopo una brusca discesa negli anni precedenti
Dal grafico emerge quindi prepotentemente l’idea del Mezzogiorno come motore energetico del Paese, un’immagine spesso trascurata e dimenticata da chi si lancia in confronti avventati tra le regioni italiane.
Bilancio energetico 2010 su base regionale |
[ad]Lo spaccato per regioni mostra in maniera ancora più evidente la disparità tra nord e sud del Paese: in particolare, considerando le regioni principali – sopra i quattro milioni di abitanti – si vede come solo Puglia e Sicilia siano al di sopra della parità energetica, mentre l’Emilia Romagna, pur avendo un bilancio energetico negativo, è l’unica altra regione ad essere sopra la media nazionale.
Particolarmente grave è poi la situazione del Veneto, che deve importare quasi il 60% dell’energia utilizzata, e di Campania e Lazio, dove questa percentuale si aggira intorno al 40%.
Se al posto del bilancio relativo si considera quello assoluto, la maglia nera spetta invece alla Lombardia, con un deficit energetico di oltre 22 GWh, seguita da Veneto (-18 GWh) e Lazio (-10 GWh). La Puglia produce un surplus energetico di oltre 15 GWh mentre quello della Sicilia è inferiore al GWh.
Composizione della produzione energetica 2010 Italia e macrozone |
Se si passa ad esaminare la composizione dell’energia prodotta in Italia si vede come il nostro Paese dipenda in maniera massiccia da quello che Terna definisce nel suo resoconto “termoelettrico tradizionale”. Il 76% dell’energia nazionale, pari a oltre 220.000 GWh, deriva infatti da questa fonte. Questo netto predominio è valido per tutte le macrozone del Paese (range 69%-82%, deviazione standard inferiore al 10% del valore medio) e diventa ancora più marcato nell’Italia meridionale, dove è meno rilevante l’apporto dell’energia idroelettrica.
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