La decisione di accogliere la richiesta del Pdl di sospendere per qualche ora i lavori parlamentari ha spaccato a metà il Pd. Ieri avevano espresso sconcerto e perplessità numerosi deputati, per la maggior parte renziani, ma anche dirigenti di spicco come Rosy Bindi e Paolo Gentiloni. Oggi a certificare il malcontento arriva una nota firmata da 70 senatori Pd. Tra i firmatari Francesco Russo, Valeria Fedeli, Claudio Martini, Rita Ghedini, Giorgio Tonini, Francesco Verducci, Miguel Gotor, Stefano Collina, Paolo Corsini, Vannino Chiti, Camilla Fabbri, Paolo Guerrieri, Stefano Esposito, Giorgio Santini, Angelica Saggese, Giancarlo Sangalli, Francesca Puglisi e Rosanna Filippin.
[ad]“La distanza tra quanto comunicato in queste ore e ciò che è accaduto è davvero paradossale” scrivono i senatori democratici chiedendo inoltre al partito uno “scatto d’orgoglio” e di porre fine agli “autogol”. “Appare in gran parte incomprensibile – sottolineano – l’occasione che sta perdendo il Pd di spiegare e valorizzare le scelte, certo faticose e non facili, dei suoi parlamentari”.
“Siamo concordi nel giudizio critico sugli eventi di ieri, la drammatizzazione di vicende giudiziarie del leader di un partito, il Pdl, con toni e modalità che nessuno di noi ha condiviso. Piacerebbe, però, vedere uno scatto d’orgoglio da parte del Pd e che fossero comunicate meglio le nostre buone ragioni al Paese. A cominciare dalla fatica e dalla responsabilità nel sostenere un Governo chiamato a realizzare riforme a fronte di una crisi gravissima. Sapevamo – viene sottolineato – che non stavamo creando un governo di larghe intese con Merkel o Cameron, ma le condizioni di urgenza cui ci richiamava qualche settimana fa il presidente Napolitano non sono cambiate. E’ demagogico invocare il ritorno alle urne quando tutti sappiamo che il porcellum ci restituirebbe un parlamento altrettanto frammentato e ingovernabile. Non sosterremmo un minuto di più questa maggioranza se non pensassimo che possa produrre in tempi certi le scelte di cui il Paese ha bisogno – concludono i senatori – Ma oggi rivendichiamo che questa è la miglior scelta che si possa fare date le circostanze”.
La lettera ha raccolto il consenso del segretario Pd Guglielmo Epifani: “Hanno ragione perché lamentano che il loro sforzo venga considerato come se nulla fosse. E poi in parlamento non e’ successo quello che e’ stato raccontato: noi abbiamo sventato un tentativo di blocco, il Pdl ha fatto una riunione come sempre e oggi il Parlamento ha lavorato”.