È una Norvegia che potrebbe cambiare, quella che il prossimo 9 settembre sarà chiamata a scegliere un nuovo governo. È probabile che i partiti di centrosinistra alla guida del paese da otto anni verranno sconfitti, ed è altrettanto probabile che il Partito del Progresso entrerà a far parte del nuovo esecutivo.
Ne abbiamo parlato in un’intervista con la leader del partito, Siv Jensen, che ci ha spiegato cosa non le piace dell’attuale governo norvegese e dove vorrebbe portare il paese nei prossimi anni.
Nonostante la crisi economica, la Norvegia ha una disoccupazione bassa e un’economia in salute. Eppure pochi mesi lei ha detto che il paese ha perso otto anni per colpa del governo di centro-sinistra. Che cosa voleva dire?
Effettivamente la Norvegia ha una disoccupazione bassa. Ciò è dovuto per lo più alle riserve di combustibili fossili di cui dispone. Oltre a questo, c’è un grande consenso intorno alle politiche norvegesi. Anche se le cose sembrano andare bene – per ora – i problemi stanno diventando evidenti. Ad esempio una delle più grandi aziende di export del paese (impegnata nella lavorazione del legno) recentemente è stata costretta a chiudere a causa della carenza di infrastrutture e delle tasse elevate. Abbiamo infatti tra le strade più obsolete d’Europa. Inoltre un terzo della popolazione in età lavorativa si appoggia al welfare e ogni giorno 80 nuovi individui devono ricorrere al sostegno dello stato sociale. Tra l’altro solo un terzo dei crimini denunciati viene risolto e 270mila persone sono nelle liste d’attesa degli ospedali. Tenete a mente che la Norvegia ha una popolazione di cinque milioni di abitanti.
Se doveste riassumere il vostro programma politico in poche parole, cosa direste?
Vogliamo batterci affinché ogni singolo individuo abbia una maggiore libertà personale ed economica. Vogliamo ridurre le tasse e semplificare la burocrazia per consentire a ciascuno di vivere una vita più semplice senza ingerenze statali. Vogliamo concentrarci sui compiti più importanti di un governo, come la sanità, la giustizia e l’istruzione. Vogliamo svolgere questi compiti in collaborazione con i privati in un sistema dove il finanziamento sia compito dello stato, affinché questi servizi possano essere accessibili per chiunque indipendentemente dalla ricchezza personale.
Alle scorse elezioni, quattro anni fa, il Partito del Progresso ha ottenuto il 22,9 per cento dei voti. Secondo i sondaggi, oggi siete tra il 14 e il 18 per cento. Molti elettori che avevano scelto voi ora sembrano propensi a votare per il partito della Destra. Perché?
Abbiamo dovuto affrontare qualche sfortunato scandalo mediatico e la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2011 è stata accorciata (dopo l’attentato a Oslo e Utøya, ndr). Ma più di ogni altra cosa abbiamo bisogno di promuovere al meglio la nostra piattaforma politica: riduzione delle tasse, ospedali, infrastrutture, essere duri nei confronti del crimine.
Il Partito Laburista sostiene che volete privatizzare la scuola e la sanità, che volete tagliare le tasse, che volete vendere società di proprietà dello stato. Secondo i laburisti tutto ciò sarebbe pericoloso per la Norvegia e finirebbe per devastare il welfare state. Cosa ne pensa?
I privati sono i benvenuti nella sanità e nella scuola ma non vogliamo privatizzare completamente questi settori, vogliamo che siano sostenuti dallo stato. Vogliamo che sia possibile fare libere scelte e che ci siano sistemi di finanziamento. In questo modo ogni studente potrà scegliere che scuola frequentare (se pubblica o privata) e sarà il governo a finanziarla, e un meccanismo simile ci sarà per il sistema sanitario. Abbiamo effettivamente intenzione di vendere società di proprietà dello stato, vogliamo incoraggiare gli investitori così che l’economia possa crescere e si possano creare più posti di lavoro nel settore privato. Questo è importante per sostenere il welfare del futuro. Non abbiamo certamente intenzione di ‘devastare’ lo stato sociale, al contrario nelle nostre proposte di bilancio statale proponevamo di dare più soldi alle scuole e alla sanità di quanto non faccia il governo.
Qualche mese fa, lei ha detto che il programma della Destra è una via di mezzo tra il programma del Partito del Progresso e quello dei socialdemocratici. In altre parole, chiedeva alla Destra di essere più coraggiosa. Che cosa intendeva dire?
Il partito della Destra propone tagli fiscali moderati, è morbido nei confronti del crimine e sostiene una serie di regolamentazioni senza senso. Inoltre condivide con i laburisti idee sulle politiche economiche. Tutto sommato a volte è difficile capire la differenza politica che c’è tra loro.
Il problema più grande che dovete affrontare, visto da qui, sembra essere quello della coalizione di governo che potrebbe nascere dopo le elezioni. Erna Solberg (leader della Destra, ndr) dice che le piacerebbe avere una coalizione composta dai quattro partiti di centro-destra oggi all’opposizione. Voi dite di preferire un governo formato da Destra e Partito del Progresso. Cristianodemocratici e Liberali preferirebbero invece un esecutivo composto da loro due e dalla Destra, senza di voi. Pensa che questo potrebbe essere un vantaggio per i partiti di centro-sinistra? E in quale tipo di governo vi piacerebbe entrare?
La Norvegia ha un sistema politico che permette l’elezione di diversi rappresentanti per ogni collegio, al contrario di un sistema che consente l’elezione di solo due o tre partiti. Perciò è la grandezza di ogni partito in ogni coalizione a influenzare le politiche. Siamo disponibili a collaborare con tutti e quattro i partiti non socialisti. La cosa più importante per il Partito del Progresso è raggiungere i propri obiettivi politici.