Morra (M5S), governo con il PD? Non lo escludo
[ad]In un’intervista rilasciata a Repubblica ed Europa, Nicola Morra, capogruppo al Senato del MoVimento 5 Stelle, apre uno spiraglio verso un governo con il PD.
Forse a causa dei guai giudiziari di Berlusconi, che, nonostante abbia più volte assicurato la sopravvivenza del governo, attraverso i suoi compagni di partito ha più volte minacciato il governo e il PD laddove la Corte di Cassazione confermasse l’interdizione dai pubblici uffici.
Oppure la causa è la grandissima pressione pubblica che il MoVimento sente sulle spalle, anche dopo il no deciso a Bersani lo scorso marzo. Fatto sta che l’atteggiamento dei grillini sta notevolmente evolvendosi durante l’esperienza parlamentare.
Infatti, nell’intervista, Morra avvia una timida apertura ai democratici, facendogli intendere di poter rappresentare un salvagente nel caso il PDL tolga la fiducia al governo. “La fiducia ad un governo con il PD? Non posso escluderla. Naturalmente passando sempre da un momento assembleare”.
Un’eventuale apertura al PD è, quindi, strettamente legata ad una riunione tra i parlamentari e, magari, una votazione sul blog. L’evoluzione dell’atteggiamento è comunque notevole.
Il capogruppo, nel prosieguo dell’intervista, afferma che un accordo con il PD potrebbe sussistere sulla base di un programma di 5-10 punti, “dal reddito di cittadinanza e la riduzione dei costi della politica e della burocrazia, ma anche la defiscalizzazione del lavoro e la giustizia nella politica per un Parlamento pulito. Introducendo anche il limite dei due mandati. E poi, ancora, la ripartenze delle forme di attività della nostra tradizione produttiva. Senza dimenticare anche il tema delle pensioni d’oro”.
Un’apertura politica, quindi, del MoVimento, che apre ad un’eventuale alleanza governativa con il partito di Guglielmo Epifani sulla base di punti programmatici tipicamente grillini, temi che, in questo periodo, stanno particolarmente a cuore all’elettorato. Un programma che potrebbe andar bene al PD visto che ci sono vari punti vicini al programma elettorale dei democratici.
L’approvazione dei punti arriva anche dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che, secondo Morra, durante l’incontro avuto nei giorni scorsi insieme a Grillo e Casaleggio, ha mostrato il suo benestare. “Quando abbiamo parlato con lui di questi punti Napolitano si è detto d’accordo”. Anche il Capo dello Stato, quindi, sta cominciando a prendere in considerazione la caduta del governo di larghe intese, da lui stesso fortemente voluto, da sostituire con un governo riformista formato da PD e M5S.
“Se il PD si presenta da noi con cinque o dieci punti realizzabili, e realizzabili immediatamente non posso escludere” che il M5S possa votare la fiducia e governare con i democratici, spiega Morra. Lo stesso Morra, poi, si mostra più cauto, auspicando di poter presentare dei disegni di legge condivisi. Diffidenza, poi, sempre da parte del capogruppo che dice che “dovremmo valutare anche il valore e la correttezza delle persone, naturalmente”, segno che non c’è ancora nulla di concreto e che prevale, per ora, ancora una forte diffidenza. L’eventuale accordo, per ora, sembra intrinsecamente legato alle prossime mosse del PD rispetto alla possibile condanna del cav e alle conseguenti vicende di governo.
LA PRECISAZIONE DALL’UFFICIO STAMPA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
”In merito a quanto rilasciato ieri a ”La Repubblica” se il Pd, il Pdl, la Lega Nord, Scelta Civica, o chiunque sia, si trasformano, accettano tutti i nostri valori fondanti (due legislature e a casa, via i finanziamenti pubblici ai partiti, no ai condannati, risoluzione del conflitto di interessi, reddito minimo di cittadinanza, democrazia diretta etc) e tutti i nostri obiettivi, ovvero se si trasformano nel M5S, ci rendiamo disponibili a realizzare il nostro programma di governo. Come ripetiamo da sempre”.