Il governo dice basta alla discriminazione tra figli
[ad]Il Consiglio dei Ministri tenutosi ieri mattina ha espresso voto positivo al decreto legislativo per cancellare le differenze tra figli naturali e fuori dal matrimonio. Una revisione della normativa storica, che di fatto elimina ogni forma di discriminazione e differenziazione tra figli. Non si potrà più parlare di figlio illegittimo.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha presentato il documento. “Con il via libera al decreto legislativo in materia di filiazione scompare la distinzione tra le diverse categorie di figli: non ci sono più adesso figli di serie A e serie B, sparisce l’aggettivo accanto alla parola figli, è un grande segno di civiltà».
Il decreto esplicita “l’eguaglianza giuridica di tutti i figli”, che siano nati dentro o fuori il matrimonio, per adeguarsi ai principi costituzionali e agli obblighi internazionali. In particolare, i figli adottivi minorenni assumono lo stato di “figlio nato nel matrimonio”, ponendo fine a “veri e propri drammi che si sono consumati in passato” a causa di questa discriminazione, ha aggiunto Letta.
Una misura che trova piena soddisfazione nell’intero panorama politico e che avrà notevoli ripercussioni, e non soltanto in ambito giuridico. Viene ad esempio ammodernato il concetto di potestà genitoriale, che diventa responsabilità genitoriale, per garantire maggiori tutele ai figli, centro di gravità di questo decreto, ai quali son dedicate le massime attenzioni. Anche sulle successioni ci saranno novità, derivanti dal nuovo status dei minori. La nascita di un figlio fuori dal matrimonio infatti produrrà effetti anche verso la parentela, e non più soltanto verso i genitori.
La completa eguaglianza giuridica tra figli nati fuori e dentro il vincolo matrimoniale comporta numerose modifiche di carattere normativo, come spiega “La Repubblica” in un approfondimento disponibile sul sito online del giornale di Scalfari. Sarà necessario modificare numerosi articoli del codice civile, penale, di procedura civile e penale, di diritto consolare oltre che le leggi speciali in materia di filiazione, per cancellare tutte le aggettivazioni associate alla parola figlio.
Letta è apparso molto soddisfatto dell’approvazione del decreto legislativo, che è comunque una continuazione del lavoro svolto dalla precedente legislatura tramite apposita commissione sotto l’egida della Presidenza del Consiglio. In particolare è stata ripresa la legge delega 219/2012 che appunto dotava il Governo della possibilità di produrre una riforma sul tema. Una svolta epocale e molto attesa, che colloca l’Italia nel novero dei Paesi che si sono dotati di una legislazione civile e matura sul tema.