Il caso kazako agita il governo
La rassegna stampa odierna apre con il caso della moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa in un primo momento dall’Italia insieme alla figlia Alua di 6 anni. Ieri Palazzo Chigi ha revocato l’espulsione sostenendo che il governo non era stato avvertito. Ma un fax, inviato il 29 maggio dalla Farnesina alla questura di Roma per chiedere conferma del fatto che la donna godesse dell’immunità politica, smentisce la tesi dell’esecutivo. Il Corriere commenta “Troppi errori e omissioni senza colpevoli”. Per Repubblica si tratta di “un atto di viltà” da parte del governo. Il Messaggero sottolinea “la capacità di correggere gli errori”. Il Fatto Quotidiano attacca “Le hanno consegnate al tiranno, governo ridicolo: ora possono tornare”. L’Unità denuncia “Ancora ombre su un fatto grave”. Avvenire titola “Pasticcio in salsa kazaka: Roma revoca l’espulsione della moglie del dissidente”. Il Secolo XIX scrive “Italistan. Il Governo revoca l’espulsione ma la donna e la figlia sono già nelle mani del dittatore che ci dà il gas”.
[ad]La rassegna stampa del Tp si occupa anche della presunta grazia del presidente Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi, qualora quest’ultimo venisse condannato. Il Capo dello Stato ha smentito categoricamente la notizia, avanzata da Libero, bollandola come un “segno di analfabetismo e di sguaiatezza istituzionale”. L’Unità titola “Berlusconi? Ma quale grazia”. Libero scrive “Grazia al Cav, il Colle si irrita ma non smentisce”.