Per Beppe Grillo gli esponenti del Partito Democratico sono diventati “gli amici del giaguaro”. Dove il giaguaro è sempre lui: Silvio Berlusconi.
[ad]Al centro dell’ultimo attacco del leader del Movimento 5 Stelle c’è l’atteggiamento del Pd, secondo Grillo, troppo compiacente verso il fondatore del Pdl. “Tra Essere e non essere – dice Grillo – il pdmenoelle ha sempre scelto, in nome di comuni interessi di Non essere”.
Nel post continua la sua disamina e spiega i fatti in questo modo “Di fronte alla improvvisa perdita del suo azionista di riferimento per ineleggibilità, il pdmenoelle non ha avuto esitazioni: ha certificato la propria “non esistenza”, sulla quale pochi in realtà avevano dei dubbi. I parlamentari pdmenoellini Luigi Zanda e Massimo Mucchetti hanno presentato un disegno di legge per modificare la legge 361 del 1957 sulla ineleggibilità per i casi di conflitto di interesse sostituendola con il principio di incompatibilità.
Berlusconi avrà quindi un anno per scegliere fra le sue aziende o la politica. Nel frattempo potrà rimanere tranquillamente in Parlamento invece di esserne cacciato. Senatore tra i senatori. Il provvedimento di urgenza che, se approvato, sarà già esecutivo il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, è stato reso necessario, improrogabile, dalla richiesta del MoVimento 5 Stelle di dichiarare ineleggibile Berlusconi a norma di legge”.
Così tornando all’espressione inziale Grillo conclude il suo post “per gli amici del giaguaro, quelli che dovevano smacchiarlo, le leggi che lo riguardano non si applicano e, se si è costretti a farlo, si cambiano”.