PSG il vero investitore straniero in Italia

Pubblicato il 16 Luglio 2013 alle 11:21 Autore: Emanuele Vena

Non saranno dei veri e propri “IDE” (investimenti diretti esteri), ma i soldi dello sceicco proprietario del club parigino fanno comunque comodo al sempre più asfittico calcio italiano.

[ad]Flussi di denaro che possono assumere diversi significati a seconda del punto di vista, da “panacea” (per i bilanci dei club nostrani) ad “emorragia” (per il risultato che producono sulla Serie A, cioè l’inarrestabile esodo dei grandi calciatori, al netto di sporadiche eccezioni come Tevez, Gomez e Balotelli).

La politica “aggressiva” della proprietà qatariota del PSG, rappresentata dallo sceicco Nasser Al-Khelaifi, è chiara: riportare il club in vetta al campionato francese (vinto peraltro appena 2 volte prima dell’avvento dell’attuale proprietà, l’ultima ai tempi del pallone d’oro George Weah) e nell’élite europea, in cui i parigini non recitavano un ruolo da protagonisti dalla Coppa delle Coppe vinta nel 1996.

Per far ciò, lo sceicco ha riversato una valanga di liquidi nel club parigino, rilevato poco più di due anni fa. Per rendersene conto, basta osservare l’ultimo decennio di calciomercato del PSG, comparando il saldo delle ultime due campagne acquisti (2011-12 e 2012-13) con quello delle otto sessioni precedenti.

Acquisti, cessioni e saldo trasferimenti nel periodo giugno 2003-giugno 2013 (espressi in milioni di euro). Dati transfermarkt.de

Acquisti, cessioni e saldo trasferimenti nel periodo giugno 2003-giugno 2013 (espressi in milioni di euro). Dati transfermarkt.de

Come si può notare dal grafico, l’ultima volta in cui il PSG ha speso oltre 30 milioni sul mercato (prima dell’avvento dell’emiro) risale a ben 10 anni fa, in una sessione di calciomercato in cui peraltro poté usufruire dei proventi della cessione a peso d’oro dell’allora astro nascente Ronaldinho (venduto per oltre 32 milioni al Barcellona), con un saldo trasferimenti in sostanziale pareggio.

Negli ultimi due anni gli investimenti sul mercato sono decuplicati. Dai 25 milioni spesi sul mercato nel biennio 2009-2011 si è passati agli oltre 250 dei primi 24 mesi dello sceicco. Che hanno portato, non senza difficoltà iniziali, ai primi risultati sul campo.

Dopo un primo anno di rodaggio caratterizzato da grandi delusioni (lo scudetto perso incredibilmente per mano del sorprendente Montpellier e l’eliminazione ai gironi di Europa League) il PSG ha spiccato il volo, tornando a vincere il campionato dopo 19 anni ed entrando nei primi 8 club d’Europa, raggiungendo i quarti di finale di Champions League. A risentirne in positivo è stato anche il Ranking UEFA, in cui il PSG è passato dal 48° posto di 12 mesi fa all’attuale 19°, che gli garantirà un piazzamento in seconda fascia nei sorteggi per i gironi della CL 2013-14.

nasser-al-khelaifi patron psg

Ma dov’è finita tutta la massa di denaro spesa dalla nuova proprietà del club parigino? In gran parte in Italia. Nel Belpaese, infatti, il PSG ha fatto letteralmente “razzia”, prelevando ben 15 elementi, tra calciatori e staff tecnico nonché dirigenziale.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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