Serenella Fucksia, senatrice del Movimento 5 Stelle, è stata tra le voci critiche all’interno del Movimento nei giorni dell’espulsione di Adele Gambaro.
[ad]L’espulsione di Adele Gambaro, le parole della senatrice Fucksia, “è una cosa sbagliata. Se qualcuno ha valutato che ci siano delle ragioni, spero che prima o poi riesca a comprenderle anch’io perché, ad oggi, i meccanismi che ci sono dietro mi sono oscuri, non li comprendo. Sarebbe interessante avere il nominativo di chi ha votato: un voto non segreto ma nominativo per sapere chi ha votato”.
Oggi Serenella Fucksia, in un’intervista al Secolo XIX, ha difeso Roberto Calderoli, dopo le offese al ministro Cecile Kyenge.
Secondo Fucksia contro Calderoli “ci sono pregiudizi diffusi”. Per la senatrice siamo di fronte ad un caso di “razzismo al contrario”. Rispetto alla definizione con cui Calderoli ha accostato Kyenge ad un orango la senatrice Fucksia risponde “Ci potrebbe stare”.
Perché aggiunge la senatrice tornando sul concetto di razzismo al contrario: “se qualcuno avesse definito Calderoli un maiale nessuno gli avrebbe dato del razzista”.
La difesa di Calderoli da parte della senatrice Fucksia si spinge oltre e va nel merito: “Calderoli è il miglior vice-presidente del Senato che ci sia. Quando è lui a presiederla, l’Aula funziona benissimo”.
Per concludere non manca un secondo passaggio sugli animali: “tutti assomigliamo a qualche animale”.
A Fucksia, ad esempio, la ex collega espulsa dal Movimento Adele Gambaro “ricorda una mucca”. Un paragone che la parlamentare non ritiene offensivo. Non solo. Per lei non c’è alcuna connotazione razzista nelle dichiarazioni di Calderoli. “Ma perché, povero orango. Allora è offensivo anche per l’animale, perché vuol dire che è brutto. Siamo noi che gli diamo una connotazione negativa”.
A sostegno della sua tesi Fucksia precisa: “Guardo i colleghi e dico: quello assomiglia un corvo, quello a uno struzzo, quell’altro a un pavone. Io per esempio, sono convinta di assomigliare a una papera. O il nostro capogruppo, Nicola Morra: mi ricorda un camaleonte…”.