Caso Ablyazov: anche Famiglia Cristiana chiede la testa dei ministri
Caso Ablyazov: anche Famiglia Cristiana chiede la testa dei ministri
Un fatto è certo: i ministri coinvolti nella vicenda di Alma Shalabayeva e della figlia Alua, non si dimetteranno e tanto meno verranno cacciati (come avverrebbe in un qualunque paese normale) dal premier Letta, in nome delle tanto amate larghe intese. Ormai nei palazzi, nelle redazioni e nelle piazze hanno capito tutti quali siano le consuetudini.
[ad]Oggi anche Famiglia Cristiana chiede la testa del vicepremier e ministro degli Interni Alfano, del ministro degli Esteri Bonino e di Calderoli che non centra nulla con la questione ma che l’altro giorno aveva deciso di continuare la sua brillante carriera di statista sparando un secco “la Kyenge mi ricorda un orango” che ha ricordato, per un attimo, i vetusti comizi di Bossi ai tempi dell’ampolla e del rito col druido. “Alfano, Bonino e Calderoli: per favore, andatevene!” (famigliacristiana.it, 15/07) tuonava stamani il settimanale cattolico. La situazione è grave. La moglie del dissidente kazako Ablyazov, continua a raccontare di gravi oltraggi nei suoi confronti da parte della polizia italiana (violenze fisiche e psicologiche, ricatti ecc…) che l’ha costretta a rimpatriare, insieme alla figlioletta di sei anni, dopo un blitz di 40 uomini armati fino ai denti (nemmeno per Riina e Provenzano ci volle un così grande dispiego di forze).
Intanto ieri era arrivato il diktat del Cavaliere sul suo braccio destro : “Alfano non si tocca!” e tutti in coro lo hanno seguito tranne Sel e il M5S che hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro degli Interni. Naturalmente, non passerà in nome della “pacificazione” e dell’inciucio perenne. Per ultimo, ma non per importanza, stamani si è fatto sentire anche l’ex ministro Scajola che deve aver consigliato la linea difensiva ad Alfano. L’allievo sta superando il maestro: “l’insaputismo” del vicepremier sembra ancora più ridicolo della casa con vista sul Colosseo pagata da un altro. “Alfano non poteva non sapere” ha detto Scajola a Il Fatto quotidiano. E se lo dice lui, non può che essere così.
Giacomo Salvini