Epifani:” Nessun favore a Berlusconi ma fedeli a Letta”
Epifani:” Nessun favore a Berlusconi ma fedeli a Letta”. E sul Congresso: ” Si a primarie aperte, ma porta aperta ad altre candidati-premier”
Intervistato da Repubblica tv il segretario del Pd Guglielmo Epifani prova a fare il punto della situazione sulle convulse fasi che sta vivendo la politica italiana e sul rischio tracollo del governo Letta. La grande coalizione con il nemico- alleato Pdl rischia di lacerare le già provate membra del corpo dei democrats ma il segretario-reggente indica alcuni punti cardinali per mantenere salda la rotta nelle perigliose acque delle larghe intese all’italiana. Il nodo più spinoso resta, come sempre, quello della coabitazione e della condivisione delle responsabilità di governo con le truppe di Berlusconi. Su questo punto Epifani tenta di sgombrare il campo da qualsiasi dubbio circa un possibile contributo in Parlamento da parte dei democratici su eventuali vie d’uscita o salvacondotti dai guai giudiziari del Cavaliere.
[ad]Scelta, quest’ultima, che avrebbe un effetto devastante sull’umore e sulla tenuta stessa del partito tra la base dei militanti e dei semplici elettori. Per placare le polemiche divampate in seguito al voto favorevole della pattuglia democratica al Senato sullo stop ai lavori parlamentari come richiesto dal gruppo del Pdl, Epifani ritiene che non si è trattato di una sospensione ma di una semplice interruzione di poche ore per permettere ad un gruppo politico di tenere una riunione delicata dopo la notizia della fissazione della sentenza Mediaset in Cassazione per il prossimo 30 luglio.
Dalla difesa delle scelte dei vertici del partito passa, poi, alla questione dell’ineleggibilità di Berlusconi, a breve in discussione all’interno della Giunta per le immunità e le elezioni di Palazzo Madama. Preannunciando le prossime mosse del partito, l’ex numero uno della Cgil reputa difficile votare a favore dell’ineleggibilità di Berlusconi stando alla lettera dell’attuale legge. Proprio per le lacune e l’arretratezza di queste norme il leader democratico rilancia con vigore la necessità di proseguire sulla strada tracciata dal disegno di legge presentato da Mucchetti e dal presidente dei senatori democrats Zanda sulla regolamentazione dei casi di incompatibilità.
Una legge che, a detta di Epifani, risolverebbe una volta e per tutte l’annoso dibattito sul conflitto d’interesse che riguarda Berlusconi. Con la legge attualmente in vigore “ineleggibile è Confalonieri in veste di rappresentante legale delle aziende anche se tutti sanno che la proprietà effettiva di Mediaset è riconducibile a Berlusconi”. Con il ddl Mucchetti-Zanda, invece, il Cavaliere avrebbe dovuto scegliere tra la politica e gli incarichi pubblici e la titolarità delle sue aziende, così come avviene da tempo negli Stati Uniti.
Altro fronte caldo per il leader democratico rimane, poi, quello interno. L’attivismo crescente di Matteo Renzi, culminato con la visita alla cancelliera Angela Merkel di cui Epifani è venuto a sapere solo a incontro avvenuto, agita non poco le acque in casa democratica. Per riportare il sereno Epifani assicura tempi stretti per l’approvazione definitiva delle regole congressuali, fissando le sue coordinate irrinunciabili. Si a primarie aperte, come chiesto a gran voce dal sindaco di Firenze, ma altrettanto necessari sono alcuni paletti, come l’albodei votanti, per evitare infiltrazioni di elettori di altri partiti.
Nessun automatismo, invece, per la coincidenza tra segretario e candidato alla premiership. “Bisogna tenere la porta aperta a possibili altre candidature e nomi per Palazzo Chigi così come avvenuto in passato”, precisa Epifani che, poi, non nasconde come della partita potrebbe essere lo stesso attuale presidente del consiglio Enrico Letta, ” ma questo dipenderà in gran parte dai risultati che riuscirà a ottenere con la sua delicatissima azione di governo”. Sul congresso Epifani mostra, comunque, di avere le idee molto chiare: “basta discutere di regole, dedichiamoci ai contenuti e soprattutto facciamo in modo che centrale sia la partecipazione della base, attraverso un processo che parta dal basso dei circoli per arrivare solo alla fine al vertice del segretario”.
Della battaglia congressuale potrebbe, inoltre, far parte anche Goffredo Bettini, uomo forte del Pd romano e storico collaboratore di Veltroni, che ha lanciato il proprio manifesto programmatico per andare oltre il Pd e costituire un unico campo dei riformisti e progressisti italiani, puntando sulla democrazia partecipativa e le pratiche deliberative con il coinvolgimento ampio della base. La prima preoccupazione per Epifani rimane comunque la tenuta del governo e il suo ruolo di servizio al Paese in vista di uno “degli autunni più duri che l’Italia dovrà affrontare sul piano delle emergenze economiche e sociali”. Per questo il segretario ribadisce la fedeltà del Pd tutto al premier Letta, nonostante Renzi, in tour tra le feste democratiche dell’Emilia abbia paventato il rischio di fine vicina dell’accordo tra democratici e pidiellini.