Rapporto Istat: il 15,8% degli italiani è povero
La crisi non perde un colpo. Dopo il rapporto dell’Ocse reso pubblici ieri, che testimonia l’aggravarsi della disoccupazione e del precariato giovanile, escono oggi i dati Istat relativi alla diffusione della povertà in Italia per l’anno 2012, e sono dati che fanno tremare i polsi.
[ad]Secondo il report «La povertà in Italia», infatti, nel nostro Paese sono ben 9 milioni 563 mila le persone che vivono in uno stato di povertà, pari al 15,8% della popolazione. All’interno di questa percentuale, tuttavia, c’è chi se la passa ancora peggio: sono i cosiddetti “poveri assoluti”, ovvero persone che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa, che ammontano addirittura a 4 milioni e 814 mila persone (8% della popolazione nazionale, mentre nel 2011 erano il 5,7%).
Analizzando nel dettaglio i concetti di povertà assoluta e relativa, si deve tenere conto che la soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari a 990,88 euro (circa 20 euro in meno di quella dell’anno precedente, -2%), mentre per la povertà assoluta non esistono soglie minime, ma si procede ad una misurazione sulla base di una lista di beni e servizi, varata nel 2005 da una commissione di studiosi, per poter svolgere una vita dignitosa.
La musica non cambia in relazione ai dati calcolati sui nuclei familiari, se è vero che le famiglie che versano in uno stato di povertà relativa sono il 12,7%, quota entro la quale va ritagliata la percentuale del 6,8% che invece vive in povertà assoluta. Le famiglie con più di tre figli, ovviamente, subiscono maggiormente l’incidenza negativa: in un solo anno le coppie povere con tre figli a carico sono passate dal 10,9% al 17,1%.
Secondo la Coldiretti, infine, nel 2012 sono aumentate del 9% le famiglie che hanno chiesto aiuto perfino per mangiare, con un totale di ben 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense e presso la Caritas. L’associazione dei coltivatori diretti sottolinea che “molte famiglie, con bambini o anziani a carico, sono cadute in povertà e hanno difficoltà economiche anche per garantirsi beni di prima necessità”.