Regno Unito, i liberaldemocratici rinunciano alla causa anti-Brexit
Il partito liberaldemocratico inglese, per voce del nuovo leader Ed Davey, decide di voltare pagina e di abbandonare l’intensa campagna anti-Brexit. I Lib Dem negli ultimi anni si sono contraddistinti come il più attivo partito contrario all’uscita dall’Unione Europea, raccogliendo ancora le speranze dei Remainers. Dopo queste dichiarazioni, lo Scottish National Party resta l’unico partito britannico a combattere apertamente la Brexit.
Ed Davey, nel suo discorso inaugurale, ha chiaramente affermato che per i britannici la Brexit non è più una priorità al momento e che bisogna essere aperti a tutti i votanti, anche ai Brexiters. Nel suo discorso ha utilizzato una forte espressione tipica inglese “Wake up and smell the coffee“, che sta a significare rivolgere una maggiore attenzione a tutto quello che succede intorno in modo da essere più realistici. Il partito nelle ultime tre elezioni generali ha perso molti consensi, scivolando all’11,5% nelle ultime del 2019 e la battaglia monotematica anti-Brexit non ha fatto che allontanare molti sostenitori.
Secondo gli ultimi sondaggi realizzati dal The Observer (28 agosto) e da YouGov (25 agosto), il partito liberaldemocratico si assesterebbe al 6% delle preferenze, registrando, di fatto, la più bassa percentuale di voti raggiunta dal partito nella sua storia. Il nuovo corso dell’ex segretario di Stato per l’Energia e Climate Change nel governo Cameron mira a ripristinare un alto consenso, toccando tematiche che siano esterne alla Brexit e che siano di interesse prioritario per i cittadini.
Il nuovo approccio dei liberaldemocratici arriva dopo la vittoria di Ed Davey alle primarie del partito nella quale si è assicurato 42.756 preferenze, battendo la sfidante Layla Moran che ha ottenuto 24.564 voti. Primarie che si sono svolte dopo le dimissioni dell’ex segretario Jo Swinson a seguito delle fallimentari elezioni generali del 2019, in cui lei stessa perse il proprio seggio nell’East Dunbartonshire.