Finanziamento pubblico ai partiti, è scontro a Montecitorio dopo la bocciatura della mozione dei 5 Stelle
Finanziamento pubblico ai partiti, è scontro a Montecitorio dopo la bocciatura della mozione dei 5 Stelle
È stata bocciata alla Camera la mozione avanzata dal Movimento 5 Stelle a firma del deputato Emanuele Cozzolino, che prevedeva la sospensione della rata di luglio del finanziamento pubblico ai partiti. A votare favorevolmente sono stati solamente i deputati grillini e quelli leghisti, mentre tutte le altre forze politiche si sono espresse contrariamente.
[ad]Oltre alla mozione proposta dai 5 Stelle, è stata respinta anche quella di Sel, che proponeva di l’istituzione di una commissione di studio a riguardo. Approvata invece la mozione della maggioranza, che prevede la modifica del finanziamento da diretto a indiretto, attraverso agevolazioni per i contributi volontari da parte dei cittadini.
Dura la reazione dei deputati 5 Stelle che, dopo aver assistito alla bocciatura della loro mozione, hanno subito abbandonato l’aula di Montecitorio, rifiutandosi di prendere parte alle successive votazioni. Uscendo dall’aula hanno depositato finte banconote da 500 euro sui banchi del governo in segno di protesta.
Le contestazioni sono continuate anche fuori dal palazzo. “Si sono voluti tenere il malloppo, in campagna elettorale sparano solo balle” ha affermato il deputato Alessandro Di Battista, secondo cui si tratta di un “furto”, dal momento che sul tema del finanziamento pubblico ai partiti gli italiani si sono già espressi in passato attraverso un referendum. Dello stesso avviso anche il capogruppo 5 Stelle alla Camera, Riccardo Nuti: “Se c’è in discussione una nuova legge che si chiama ‘abolizione del finanziamento pubblico’ non si capisce perché erogare la rata di luglio”. Direttamente dalla rete arriva invece la reazione di Beppe Grillo, che ha twittato: “I partiti si tengono i soldi: 91.354.339 euro”.
Lorenzo Cini