Sondaggio Swg per Agorà Estate, governo potrebbe cadere prima dell’autunno
Il sondaggio Swg presentato questa mattina ad Agorà Estate ha chiesto agli Italiani le loro opinioni riguardo ad alcuni temi che riguardano in particolare il Governo Letta.
[ad]La tormentata settimana politica, ha infatti visto la fiducia nell’esecutivo scendere di ben 6 punti, passando dal 33% del 12 Luglio al 27% di oggi, per la prima volta sotto al 30%. Secondo la maggior parte degli Italiani, poi, è possibile che il governo abbia vita breve, forse brevissima. Il 67% degli intervistati da Swg pensa infatti che il governo potrebbe cadere prima di autunno, ma c’è divisione su quello che succederebbe dopo l’eventuale caduta. Secondo il 44%, Napolitano dovrebbe subito sciogliere le camere ed indire nuove elezioni, ma il 31% pensa che il Capo dello Stato dovrebbe verificare la presenza di una nuova maggioranza composta da PD, SEL e M5S. Il 13% crede che si dovrebbe incaricare di nuovo Letta di trovare un’altra squadra di Governo, mentre il 12% non sa rispondere.
Riguardo alla vicenda che ha scosso maggiormente la settimana politica, tanto che da far giungere da più parti la richiesta di dimissioni del ministro dell’interno Alfano, gli Italiani non sono unanimamente convinti delle colpe del Ministro. Se gli elettori PDL sono prevedibilmente polarizzati verso il no alle dimissioni (77%), l’elettorato generale è più propenso per il si, ma comunque i favorevoli non superano la metà degli elettori (si fermano al 48%), mentre il 31% è per il no alle dimissioni ed il 21% non sa.
Swg ha poi analizzato la situazione dei due principali leader del PD, il premier Enrico Letta ed il Sindaco di Firenze Matteo Renzi.Come segretario del PD, sia l’elettorato generale che quello del PD non ha dubbi nel preferire Renzi a Letta, con uno scarto del 33% tra gli elettori totali, e del 28% tra gli elettori PD. Un elettore su quattro non vorrebbe però nessuno dei due a capo del partito, così come il 18% degli elettori PD. Quando la domanda riguarda invece la presidenza del consiglio, nel PD rimane buona la preferenza a Renzi, che supera del 25% l’attuale premier, ma nell’elettorato generale diventa più forte la quota di cittadini che non vorrebbe né Letta né Renzi a Palazzo Chigi. Il 35% vorrebbe infatti un altro nome, anche se tra i due la preferenza continua a cadere su Renzi.
Vediamo infine le intenzioni di voto, in cui spicca la perdita dello 0,8% del PD, che scende al 25,5%, cui fa contro la stabilità del PDL, che rimane sopra al PD di un punto netto. Rimane stabile (perdendo solo lo 0,1%, come il PDL) anche il M5S, mentre cresce SEL che raddoppia il risultato di Febbraio, arivando al 6,4%. Sale Scelta Civica (+0,4%) e scende la Lega (-0,7%), mentre non si osservano oscillazioni importanti negli altri partiti.