Epifani “Per noi il caso kazako non è chiuso. Il governo si rafforzi o non ce la farà”
Dalle parti del Pd il caso kazako “non è chiuso”. A confermarlo è lo stesso segretario dei democrats Guglielmo Epifani in un’intervista all’Unità. “Il governo esce più debole dall’affare Shalabayeva, che per noi non è chiuso”. Un messaggio chiaro che non lascia spazio a dubbi. Il Pd vuole la testa di Alfano. Magari sotto forma di “rimpasto” per mascherare gli effetti traumatici che la caduta del segretario Pdl avrebbe sull’intera maggioranza. Berlusconi ha da tempo posto il suo niet. E ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini ha stoppato sul nascere tentazioni ardite “Nessun rimpasto all’orizzonte”. Ma da largo del Nazareno non demordono come dimostra la prima pagina dell’Unità di ieri “Alfano resta ma per poco”.
[ad]Per questo il segretario del Pd deve usare il bastone e la carota. Da una parte deve calmare un partito sempre più insofferente dell’alleanza con il Pdl (con gli organizzatori di Occupy Pd sul piede di guerra) dall’altra deve mantenere buoni rapporti con il premier Enrico Letta. Al quale però lancia un avvertimento “Il governo riacquisti autorevolezza e forza altrimenti non ce la farà”. Dal canto suo, promette Epifani, “il Pd si batterà perché al centro dell’azione di governo vengano messe le vere priorità, che sono le politiche per il lavoro, gli investimenti per la scuola, l’allentamento del patto di stabilità, l’erogazione di un po’ di liquidita’̀ alle piccole e medie imprese”.