La stabilità al Senato passa per le suppletive
I numeri della maggioranza a Palazzo Madama non brillano di solidità: questo perchè, dopo la fiducia iniziale al Conte-bis con 169 voti favorevoli, il governo giallo-rosso si è attestato nella maggioranza dei voti di fiducia su soglie più basse rispetto all’asticella della maggioranza assoluta, fissata a 161.
Considerato che dei 154 senatori appartenenti ai partiti di governo (M5S, PD, IV, LeU, MAIE) ben 12 sono anche membri dell’esecutivo, ci si potrà rendere conto di come l’assidua presenza in aula sia fondamentale per la tenuta dei numeri.
Due scranni in più farebbero comodo, due scranni in meno….un po’ meno.
Ecco come assumono notevole importanza le elezioni suppletive per il Senato della Repubblica del 20 e 21 Settembre. Diamo uno sguardo alle singole tornate.
Collegio uninominale Sardegna – 03
La tornata si è resa necessaria a seguito del decesso della senatrice Vittoria Bogo Deledda (M5S) in data 17 Marzo. Con 103.823 preferenze e il 41,26%, risultò essere la candidata eletta con più voti in tutta la Regione.
Il collegio elettorale è formato dal territorio di tutta la provincia di Sassari e dai comuni di Bitti, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Lula, Onanì, Onifai, Orosei, Orune, Osidda, Posada, Siniscola e Torpè nella provincia di Nuoro.
A contendersi il seggio lasciato vacante abbiamo Lorenzo Corda (PD-M5S-Articolo Uno-Progressisti-DemoS-Centro Democratico), Carlo Doria (in quota Psd’Az, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia), Agostinangelo Marras (Italia Viva, +Europa, Italia in Comune, Partito Liberale) e Gian Mario Salis (PSI).
Dopo il successo alle regionali con il neo-governatore Solinas, il centrodestra cerca l’affondo per strappare il collegio, sfruttando la divisione interna alle forze di maggioranza. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno però fatto fronte comune, sostenendo un unico candidato e presentando per la prima volta un simbolo congiunto.
Gli aventi diritto al voto sono 467.122.
Collegio uninominale Veneto – 09
Anche qui la tornata si è resa necessaria a seguito di una prematura dipartita, quella del senatore Stefano Bertacco (FdI), eletto nel 2018 con il 54,04% dei consensi.
Il collegio elettorale è formato dal territorio dei comuni di Albaredo d’Adige, Angiari, Arcole, Bardolino, Belfiore, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Bovolone, Bussolengo, Buttapietra, Caldiero, Casaleone, Castagnaro, Castel d’Azzano, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Cerea, Cologna Veneta, Concamarise, Costermano sul Garda, Erbè, Garda, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Isola Rizza, Lazise, Legnago, Minerbe, Mozzecane, Nogara, Nogarole Rocca, Oppeano, Palù, Peschiera del Garda, Povegliano Veronese, Pressana, Ronco all’Adige, Roverchiara, Roveredo di Guà, Salizzole, San Giovanni Lupatoto, San Pietro di Morubio, Sanguinetto, Sommacampagna, Sona, Sorgà, Terrazzo, Torri del Benaco, Trevenzuolo, Valeggio sul Mincio, Veronella, Vigasio, Villa Bartolomea, Villafranca di Verona, Zevio, Zimella.
A sfidarsi saranno Luca De Carlo (esponente di FdI, sostenuto anche da Lega e Forza Italia), Matteo Melotti (PD) e Emanuele Sterzi (M5S).
Terra di centrodestra, sarà difficile un cambio colore, soprattutto con la divisione tra PD e M5S.
Gli aventi diritto al voto sono 352.696.
Una curiosità su De Carlo: sindaco in carica dal 2009 di Calalzo di Cadore, è eletto deputato alle elezioni del Marzo 2018. Il 1° luglio 2020, a seguito di un riconteggio delle schede nella circoscrizione Veneto 1, il seggio di Luca De Carlo viene assegnato a Giuseppe Paolin, in quota Lega. Il 5 agosto 2020 è cessato ufficialmente dal mandato parlamentare.