Un partito al servizio del popolo: la “linea della massa” detta la politica interna cinese
党的群众路线产生于党的初创时期,形成于革命时期,在社会主义建设和改革开放的历史新时期得到不断丰富和发展,真正是中国共产党人的传家宝 /La “linea della massa” del Partito nasce agli albori dello stesso, prende forma nel periodo della Rivoluzione, arricchendosi e sviluppandosi in modo costante durante l’affermazione del socialismo e della Politica di Riforma e Apertura: è un tesoro di famiglia del Partito Comunista Cinese (http://qzlx.people.com.cn/n/2013/0722/c364565-22274585.html; trad. mia).
[ad] Il 18 giugno scorso il governo cinese ha lanciato il sito-Web qzlx.people.com.cn, dedicato alla divulgazione della “linea della massa”, quella politica cioè per la quale il PCC intesse rapporti stretti colla popolazione, al fine di ricercarne un consenso indotto piuttosto che imposto. Il giorno stesso Xi Jinping (习近平), presidente della Repubblica Popolare Cinese, ha dichiarato che la campagna, della durata di un anno, ispirata al principio della “linea della massa” sarà una “pulizia accurata” di modi di lavoro quali il formalismo, il burocratismo, l’edonismo e la stravaganza.
L’intento è quello di sferrare altri duri colpi a un sistema che rischia di franare sotto il peso della corruzione, che lo pervade dai massimi funzionari fino ai burocrati di provincia o, per usare una metafora xiana (leggi “sciiana”), “dalle tigri alle mosche”. Ad esemplificare come il PCC sia sempre più attento all’opinione pubblica, nella consapevolezza dell’utilità del soft power oltre che dello hard power per imporsi come massima potenza mondiale, Xi afferma che “la sopravvivenza del PCC dipende dal supporto pubblico”. Una visione fedele allo Statuto del PCC, nel quale è scritto che “il Partito non ha altri interessi fuorché quelli dei proletari e delle masse”.
Il concetto secondo il quale la linea di governo dev’essere modellata sul popolo non è recente, bensì può essere fatto risalire fino ai precursori del PCC, che proprio grazie all’appoggio delle masse popolari poterono conquistare il potere nella Cina degli anni Quaranta del Novecento. In effetti lo stesso Mao fin dall’Insurrezione del Raccolto Autunnale del 1927 aveva incarnato tale concezione ponendosi a capo dei moti contadini.
L’invito a seguire la “linea della massa” è esteso il 19 giugno anche all’esercito e alla polizia: una circolare emessa dal Dipartimento Politico Generale dell’Armata Popolare di Liberazione informa che dal discorso pronunciato il giorno prima dal presidente della repubblica emerge la consapevolezza del Partito rispetto alla necessità di “adattarsi al cambiamento dei tempi mantenendo le sue natura e purezza avanzate”.
La campagna servirà a “migliorare la definizione dello stile di lavoro del PCC e propellerne la creatività, la coesione e le capacità di combattimento”. Le “menti e azioni delle forze armate” devono uniformarsi alle decisioni del governo centrale. Le istruzioni di Xi sono state ripetute da Fan Changlong (范长龙), vicepresidente della Commissione Militare Centrale. La campagna, Fan afferma in una conferenza dell’APL, deve focalizzarsi sul potenziamento delle capacità di combattimento e preparazione alla guerra dell’APL. Il vicepresidente della CMC auspica anche la formazione di un regolamento specifico per i ricevimenti ufficiali, la gestione di veicoli militari e risorse e l’uso del personale. Xu Qiliang (许其亮), altro vicepresidente della CMC, ritiene che l’esercito debba preservare convinzioni ferme ed essere del tutto leale, puro e affidabile. L’esercito, aggiunge durante la conferenza, deve sempre seguire le istruzioni del PCC e servire il popolo.
La campagna della “linea della massa” è supportata anche da pubblicazioni librarie edite dal Centro di Ricerca sulla Storia del Partito del Comitato Centrale del PCC: del 20 giugno la notizia della distribuzione di libri aventi come tema tale politica e la frugalità, quest’ultima altra componente del nuovo atteggiamento seguito dai governativi per dimostrarsi solidali col popolo. I testi contengono citazioni di Karl Marx, Friedrich Engels, Vladimir Lenin, Mao Zedong (毛泽东), Deng Xiaoping (邓小平), Jiang Zemin (江泽民), Hu Jintao (胡锦涛) e Xi Jinping. Un’ottima accoglienza è stata riservata alle proposte di Xi da parte degli altri membri del Partito: già nei primi giorni di luglio in tutte le 31 regioni cinesi, nonché nel Gruppo di Produzione e Costruzione dello Xinjiang (新疆), negli organi amministrativi centrali e nelle organizzazioni popolari, si tengono conferenze di lavoro per formulare piani atti all’implementazione della campagna educativa.
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Le Van Toan, professore associato all’Accademia Nazionale di Scienze Politiche e della Pubblica Amministrazione di Ho Chi Minh, intervistato dall’agenzia stampa cinese Xinhua plaude all’iniziativa xiana sostenendo che tale campagna aiuterà a stabilire politiche democratiche e mutare lo stile di lavoro di ufficiali e membri del Partito. Toan, ricercatore specializzato in storia, cultura e società cinesi, insiste sul significato simbolico della condotta sul lavoro, nonché sull’importanza di questa nel forgiare l’abilità dei membri del Partito di lavorare per il benessere della popolazione. Tutte le attività del PCC, conclude, devono essere improntate al motto “dalla gente e pella gente”. Liu Yunshan (刘云山), membro del Comitato Permanente dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC, chiede criteri più severi e qualità più elevata per la campagna della “linea della massa”.
[ad]Presiedendo il 5 luglio scorso un convegno di studio sul tema, Liu ha invitato le autorità a portare avanti la campagna tramite interventi pratici, quali a esempio l’istituzione di un meccanismo di lungo termine utile al miglioramento dei modi di lavoro. Capire e imparare lo spirito del Comitato Centrale del PCC, ha aggiunto, devono essere fra le priorità. Gao Xinmin (高新民), professore alla Scuola del Partito del Comitato Centrale del PCC, spiega che la campagna aiuterà l’implementazione di sistemi e meccanismi di rinforzo dei legami tra i membri del Partito e il popolo, promuovendo al tempo stesso il cambiamento delle funzioni e dello stile di lavoro del governo. “Il PCC – dice – necessita di realizzare sistemi e meccanismi volti a incoraggiare i membri a interagire col pubblico e garantire il principio della linea della massa”. Zhang Rongchen (张荣臣), altro professore dell’SPCCPCC, crede che ci sia bisogno di affrontare problemi della rilevanza massima per l’opinione pubblica, creando in contemporanea dei sistemi che potenzino il contatto con essa.
Il 16 luglio scorso il Comitato Permanente dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC ha divulgato un riassunto dei risultati delle ispezioni condotte da sette suoi membri: nel testo è scritto che “gli ufficiali devono comportarsi in maniera esemplare studiando e ricordando il principio della ‘linea di massa’, osservando i fatti dal punto di vista della gente comune”. Il dattaglio delle ispezioni vede il presidente dell’RPC recarsi l’11-12 luglio nella regione dello Hebei (河北), visitando villaggi, comunità, imprese e dipartimenti amministrativi per ascoltare le opinioni e valutare le campagne educative locali. Nel contempo il primo ministro, Li Keqiang (李克强), effettua la sua ispezione nella regione del Guangxi (广西), mentre Zhang Dejiang (张德江), presidente del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, Yu Zhengsheng (俞正声), presidente del Comitato Permanente della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, Liu Yunshan, Wang Qishan (王岐山), segretario della Commissione Centrale pell’Ispezione Disciplinare, e Zhang Gaoli (张高丽), vicepremier, vanno in Jiangsu (江苏), Gansu (甘肃), Zhejiang (浙江), Heilongjiang (黑龙江) e Sichuan (四川).
Stefano Giovannini