DL Fare Governo pone Fiducia mentre opposizioni annunciano ostruzionismo

Il governo ha posto la questione di fiducia sul Dl Fare. Lo ha annunciato il ministro Dario Franceschini spiegando che la fiducia verrà messa sul testo uscito dalle commissioni. “Abbiamo un calendario molto complicato: 6 decreti, le leggi europee, il Ddl di riforma costituzionale, le leggi sui partiti e l’omofobia, votare su 800 emendamenti non permette di rispettare tempi” ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento.

[ad]Franceschini ha riassunto in aula la situazione che si era venuta a creare dopo, appunto, la presentazione di 800 emendamenti al Dl: su richiesta dell’esecutivo di “scendere a un numero ragionevole” Sel e Lega “avevano detto si'”, la maggioranza aveva accettato di ridurre a 10 gli emendamenti mentre una trattativa con il M5S era saltata e i grillini avevano deciso di tenere tutti le modifiche presentate. “Se il tema è costruire un percorso che consente all’aula di esprimersi in tempi ragionevoli sui singoli emendamenti è un conto, se invece il tema è l’accoglimento di un certo numero di emendamenti la cosa cambia”, ha spiegato il ministro.

L’Aula della Camera inizierà a votare la fiducia sul ‘dl Fare’ dalle 11,30 di domani. Il risultato è previsto intorno alle 13,00.

Poi si proseguirà con gli ordini del giorno, e, dopo l’interruzione per il question time, a oltranza fino al voto finale.

Resta incertezza sul momento in cui si avrà dal momento che M5S, Lega e Fdi hanno detto no alla diretta tv per le dichiarazioni di voto finali, annunciando invece che useranno tutto il tempo necessario per intervenire. Faranno, in altri termini, ostruzionismo.

Dalla segreteria nazionale di Sel interviene Ciccio Ferrara secondo il quale se il Dl Fare fosse stato discusso in Parlamento “avrebbe diviso la maggioranza su temi fondamentali” esprimendo di conseguenza la “netta contrarietà'” del partito sulla decisione di porre la fiducia, “perché questo metodo impedisce al Parlamento di fare una discussione vera e di merito sul decreto”

Di schiaffo al Parlamento parla Riccardo Fraccaro del Movimento 5 Stelle. “Dopo l’abuso della decretazione d’urgenza e la lesione delle prerogative dell’opposizione, la questione di fiducia sul Dl fare è l’ennesimo schiaffo al Parlamento” scrive, su Twitter, l’esponente del Movimento componente della commissioni Affari costituzionali.

Intanto  i deputati della Commissione Bilancio, Simonetta Rubinato, Angelo Rughetti, Andrea Romano e Lello Di Gioia  denunciano ”Il testo del Decreto Fare, sul quale oggi il Governo ha posto la fiducia alla Camera, esclude l’estensione del tetto agli emolumenti agli amministratori delle società non quotate che svolgono servizi di interesse generale anche di rilevanza economica come Poste, Ferrovie dello Stato, Anas”.

AGGIORNAMENTO 24 LUGLIO

DL Fare – Fiducia alla Camera: 427 si 167 no