Il 20 e il 21 settembre i pugliesi saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio regionale ed eleggere il presidente di Regione. Domenica 20 settembre i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23, mentre lunedì 21 si potrà votare dalle 7 alle 15.
Candidati noti e centrosinistra spaccato
Il governatore uscente Michele Emiliano, in carica dal 2015, si candida per un secondo mandato con il sostegno del Partito Democratico e di 14 liste civiche. Il Movimento 5 Stelle ci riprova con Antonella Laricchia, avversaria di Emiliano anche nel 2015 quando ottenne il 18,4% dei consensi. Il centrodestra marcia compatto dietro al nome di Raffaele Fitto, già governatore pugliese dal 2000 al 2005. Italia Viva candida Ivan Scalfarotto, sostenuto da +Europa, Azione e Volt. Tra gli sfidanti anche Mario Conca del Movimento Cittadini Pugliesi, Pierfranco Bruni del Movimento Fiamma Tricolore, Nicola Cesaria di Lavoro Ambiente e Costituzione e Andrea D’Agosto di Riconquistare L’Italia.
I temi centrali della campagna elettorale saranno il turismo, lo sviluppo, la sanità e l’ambiente. Antonella Laricchia sottolinea l’importanza della green economy sviluppata su tre punti cardine: rifiuti, trasporti e qualità dell’aria. Raffaele Fitto insiste sul valorizzare la tradizione pugliese e rilanciare il commercio e l’industria. Michele Emiliano ha stilato un programma di 10 punti, in cui figurano tra gli obiettivi un patto per l’economia sostenibile, la costruzione di una Puglia 4.0, una legge regionale sull’omotransfobia e il dichiararsi una regione plastic free entro il 2021.
I sondaggi sono in disaccordo, la partita è tutta da giocare
Gli ultimi sondaggi mostrano il candidato di centrodestra leggermente in vantaggio sul governatore uscente. Secondo una stima realizzata da SWG, Raffaele Fitto guida con il 42% dei consensi, seguito da Michele Emiliano che si ferma al 41% (nel 2015 Emiliano era stato eletto con poco più del 47% dei voti). Al terzo posto Antonella Laricchia con il 15% dei voti. Scalfarotto si aggira intorno al 6%.
Un altro rilevamento, realizzato da BidiMedia, vede invece il governatore uscente in vantaggio su Fitto con uno scarto di poco più di un punto percentuale (40,2% contro 38,9%), con Laricchia indietro al 14,3%. All’incertezza si aggiunge la voce fuori dal coro di Roberto Baldassari, direttore generale di Lab2101, che fotografa una sfida elettorale a tre teste: Fitto al 30,09%, Laricchia al 30,8% ed Emiliano al 30,2%.
La partita è ancora aperta e tutto può cambiare. Michele Emiliano cercherà di chiamare a raccolta il popolo del centrosinistra, provando a intercettare anche il consenso grillino facendo leva sul voto disgiunto.
La legge elettorale
La legge elettorale della regione Puglia, varata nel 2015, stabilisce che il candidato governatore che ottiene anche un solo voto in più degli avversari sia eletto Presidente. È prevista la possibilità del voto disgiunto e quest’estate grazie all’intervento del governo è stata inserita la doppia preferenza di genere. La coalizione che esprime il presidente eletto ha diritto a un premio di maggioranza: dei 50 seggi in consiglio regionale, 29 saranno assegnati alle liste vincenti se il candidato otterrà più del 40% dei voti, 28 se più del 35% e 27 se il risultato è inferiore al 35%.