La Bonino smentisce e attacca l’ambasciatore kazako: comportamento inaccettabile

marò, ministro degli esteri emma bonino

E’ intervenuta, quest’oggi, Emma Bonino davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato dopo più di un mese di assordante silenzio sulla vicenda culminata col rimpatrio forzato di Alma Shalabayeva e della figlia Alua, moglie e figlia del dissidente kazako ricercato dall’Interpol. “Riferisco sulla vicenda Ablyazov con la serenità di chi non ha lesinato alcuno sforzo, con la sensibilità di chi per passione e attività politica ha fatto della tutela dei diritti umani la ragione di un’intera esistenza e con la mia diretta testimonianza” (Corriere.it, 24/07) ha dichiarato la Bonino difendendo la propria posizione ed il proprio operato.

[ad]Nel suo discorso, la responsabile della Farnesina ha anche affermato di essere stata “informata telefonicamente da esponenti della società civile il 31 maggio, a cose già avvenute, e da allora ho lavorato attivamente, con una azione che continua ancora oggi e si è mossa su te direttrici: assicurare il rispetto dei diritti della signora, promuovere la necessaria raccolta di informazioni, raccogliere documenti circa l’espulsione in Kazakistan. Il 2 giugno, in occasione della parata per la festa della Repubblica, ho sensibilizzato il ministro Alfano”. Ammesso pure che la versione della Bonino sia veritiera (anche se il capo di gabinetto del Viminale Procaccini ha dichiarato che Alfano sapeva), la domanda è: ci meritiamo due ministri, degli Interni e degli Esteri, che vengono a conoscenza di un’operazione di tale rilevanza solo da “esponenti della società civile” e a fatto già accaduto? E ancora, visto che la Bonino vuole “assicurare il rispetto dei diritti della signora”, perché questa è stata rimpatriata con atti di violenza fisica e psicologica? E, visto che si è impegnata nel “raccogliere documenti”, perché il guardasigilli della Repubblica Centroafricana ha dichiarato stamani a Il Fatto Quotidiano di aver rilasciato un passaporto regolare alla moglie del dissidente in contraddizione con i controlli fatti dal ministro della Giustizia Cancellieri?

Davanti alle commissioni il ministro degli Esteri ha anche accennato ai rapporti con il Kazakistan attaccando il comportamento dell’ambasciatore Andrian Yelemesov, definito “inaccettabile” e chiarisce che la sua sorte “dipenderà dalle garanzie che Astana darà sul rispetto dei diritti e la libertà di movimento della signora Alma Shalabayeva e della figlia Alua”. Intanto a Bruxelles, dopo le parole della Bonino, il vicepremier kazako ha deciso di non rispondere dichiarando: “quello che ha detto il ministro è il suo punto di vista, vediamo se c’è una decisione ufficiale e poi reagiremo, per il momento non è il caso di commentare queste parole”.

Dopo le sventurate e improvvide dichiarazioni di Alfano davanti alle Camere di qualche giorno fa, anche l’altra protagonista del caso Ablyazov, Emma Bonino, è stata interpellata dalle Commissioni per spiegare la propria posizione. Scelta in seduta comune col ministro degli Interni, la risposta è stata: noi non sapevamo, la colpa è degli altri.

Giacomo Salvini