Rimborsi elettorali, 56.3 milioni ai partiti. Il M5S rinuncia a 4,2 milioni di euro.
L’Ufficio di presidenza della Camera, nella giornata di ieri, ha dato il via libera a 56.3 milioni di rimborsi elettorali ai partiti, da corrispondere entro il 31 luglio.
I rimborsi saranno erogati a fronte delle spese sostenute da partiti e movimenti per le elezioni politiche dello scorso febbraio, per le regionali tenutesi in Sicilia, Lazio, Lombardia, Molise, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e per le europee, considerando le decadenze e le penalizzazioni previste dalla legge nonchè l’ammontare dei contributi erogati dai privati.
Dei 56.3 milioni previsti, 48.6 vanno alle forze politiche rappresentate alla Camera dei deputati. Poiché la legge stabilisce che i rimborsi siano proporzionali al numero di voti conseguiti.
I due soggetti che riceveranno il maggior importo di denaro saranno Pdl e Pd: 18.6 milioni per il partito di Berlusconi e 18 milioni ai democratici.
Seguono Lega Nord con 5.4 milioni, Udc 3.1, Scelta civica 1.3, Sel 1.1 e Fratelli d’Italia che andranno ad incassare circa 440 mila euro.
Come si può facilmente intuire, l’unica forza politica che ha rifiutato il rimborso elettorale è il Movimento 5 Stelle. Il movimento di Grillo e Casaleggio, che in Ufficio di presidenza ha votato contro la decisione di attribuire i rimborsi, ha rinunciato alla sua quota, non presentando la relativa richiesta, che per quanto riguarda le elezioni per la Camera del febbraio scorso sarebbe ammontata a 4.2 milioni. Numeri che riguardano l’aula di Montecitorio.
In un secondo momento, a queste già ingenti somme di denaro pubblico, verranno aggiunte quelle necessarie per l’elezioni del Senato, tenendo sempre presente che la legge individua come tetto massimo annuale di contributo la cifra di 91 milioni di euro.