Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha annunciato giovedì 25 luglio la nascita del “Wikileaks Party”, il Partito dell’omonima organizzazione, che correrà per le elezioni legislative del prossimo settembre in Australia.
L’annuncio è stato dato dallo stesso Assange, nel corso della conferenza stampa tenuta in diretta via Skype, dall’ambasciata ecuadoriana di Londra, dove l’uomo si trova dopo aver ottenuto l’asilo politico per sfuggire da un’accusa di violenza sessuale mossagli dalle autorità svedesi lo scorso anno.
La conferenza stampa è stata trasmessa nella Biblioteca Fitzroy di Melbourne.
Assange ha annunciato la sua candidatura per un seggio al Senato australiano, assieme ad altri sei candidati, reclutati tra giornalisti, professori universitari e attivisti per i diritti umani. “Sarà un partito che applicherà alla politica ciò che Wikileaks ha fatto nel campo dell’informazione– si legge nel sito ufficiale del neo-partito- mettendo in luce l’ingiustizia e la corruzione”.
Per Assange, il partito sarà “un partito di controllo, non di governo. E’ un partito da mettere nel Senato, per controllare che chi è al governo faccia il suo lavoro”.
La piattaforma elettorale del partito è fondata sul trinomio trasparenza – accountability – giustizia.
Si tratta di tre elementi connessi tra loro, secondo il Wikileaks Party, perché il governo dovrebbe assicurare la trasparenza nelle azioni e nell’informazione, dalla trasparenza deriva l’accountability, che fa sì che tutti coloro i quali rivestono posizioni di potere siano responsabili delle loro azioni, assicurando così la certezza della giustizia per tutti i cittadini.
Secondo Wikileaks, il Parlamento australiano deficita di un’adeguata rappresentanza democratica, poiché i parlamentari restano ostacolati da un sistema di partiti che impedisce loro di rappresentare liberamente coloro che li eleggono e di esercitare il diritto di critica o di dissenso.
Sul fronte della politica estera, secondo Wikileaks, l’Australia deve riguadagnare la proprio sovranità nazionale, perché ceduta a troppe potenze straniere, ad attori transnazionali, che hanno compromesso gli interessi nazionali. Wikileaks, in particolare, combatterà per rompere lo stretto legame (definito “collusione” sul sito del partito) tra lo Stato e le élite militari e industriali.
Non è chiaro cosa succederà in caso di elezione di Assange: le autorità britanniche hanno più volte affermato di non voler accordare un salvacondotto. Tuttavia, per la legge australiana, Assange, in caso di elezione ha un anno di tempo per confermare il suo seggio in Senato.