Dl Fare, ostruzionismo a 5 Stelle Enrico Letta tenta la mediazione
Definirla seduta fiume (o “notte bianca”, come ha ironizzato qualcuno) appare riduttivo. Ma tant’è.
Continua, a Montecitorio, la discussione sul “decreto del fare”, che va avanti no-stop da ormai quarantotto ore con qualche piccola – necessaria – interruzione «tecnica».
“Colpa” dell’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle, che non gradisce i contenuti del decreto in questione (il voto dovrebbe comunque arrivare intorno alle 13.00, secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa) più quelli degli altri provvedimenti calendarizzati prima della pausa estiva.
La condizione per porre fine alla situazione di stallo, fanno sapere i pentastellati, è il rinvio a settembre del ddl riforme.
Il premier, Enrico Letta, ha in programma un incontro con la presidenza del gruppo 5Stelle per trovare un punto di accordo (al vertice parteciperanno anche i ministri Franceschini e Quagliariello).
Il rischio, e questo il presidente del Consiglio lo sa bene, è che alcune misure definite «urgenti» possano decadere.
Entro il prossimo mese dovranno infatti essere approvati 5 provvedimenti. Due, quelli che riguardano l’Ilva e gli ecobonus, hanno una data di scadenza ravvicinata: 3 e 4 agosto. Poi c’è proprio il “decreto del fare” (20), più quello sul lavoro giovanile e sull’Iva (una settimana più tardi) e il cosiddetto “Svuota-carceri” (31).
Nel frattempo, dal suo blog, Beppe Grillo è tornato ad attaccare i partiti che compongono la maggioranza. «Il vero obiettivo di questo governo – scrive il leader politico del M5S – è la distruzione dell’impianto costituzionale per poter cambiare le regole del gioco democratico e assicurare ai partiti il potere e la greppia di Stato. Per cambiare la Costituzione senza impedimenti da parte dell’opposizione in Parlamento e senza il consenso dei cittadini, che ne sono i veri custodi, i partiti vogliono cambiare l’articolo 138, l’architrave».
Questo, prosegue Grillo, «è la barriera tra la Costituzione e i partiti. (…) I saggi, prima 10 e poi 40, di stretta osservanza governativa, solo pdl, pdmenoelle e scelta civica, nessuno del M5S, stanno operando laboriosamente per spossessare il Parlamento delle sue (poche) prerogative. Il cambiamento della Costituzione discusso ieri in Commissione Affari Costituzionali in soli 55 minuti per poter essere votato in aula, in tutta fretta, il primo di agosto, senza neppure la possibilità di emendarlo, con gli italiani in ferie e con la stampa e le televisioni di Stato asservite e mute, è un colpo di Stato annunciato. E i colpi di Stato – conclude Grillo – vanno combattuti, in nome della democrazia».
Nel frattempo, il Cdm ha approvato il ddl riguardante Città metropolitane, Province, unioni e fusioni di Comuni e che ne rivede e ne svuota in parte i poteri in vista dell’abolizione dalla Carta Costituzionale.
Dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, arrivano poi importanti novità riguardanti il fumo. Il ddl che porta il suo nome, infatti, prevede – oltre alla “stretta” sulle sigarette elettroniche, che non potranno essere vendute ai minori e non potranno essere utilizzate nelle scuole – anche il fatto che non si possa fumare a bordo di auto in sosta o in movimento «in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza».
Sul fronte della legge elettorale, infine, arriva la proposta del segretario del Psi, Riccardo Nencini. «Consigliamo ai presidenti Grasso e Boldrini di riaprire le Camere a fine agosto per dare la possibilità ai partiti di discutere subito della riforma della legge elettorale».
Questa, conclude Nencini parlando ad una riunione del partito regionale toscano, «è una priorità, insieme ai provvedimenti urgenti che servono per la crescita economica dell’Italia. È tempo di fare le cose, senza rinvii e ostruzionismo».
Giorgio Velardi