Non contento dell’ultima bocciatura da parte della Consulta che aveva definito la proposta del Professor Monti incostituzionale perché “non è materia che si può disciplinare con un decreto legge”, quest’oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge denominato “Svuotapoteri delle province”. Il ddl era già stato anticipato dal Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Delrio che nei giorni scorsi aveva descritto così la proposta del governo : “Nessun accorpamento dei territori provinciali, una provincia dei sindaci e razionalizzazione nelle funzioni e nella spesa” (Corriere.it, 26/07).
Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha così approvato il disegno di legge che comprende Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di comuni proponendo di diminuire i poteri di questi enti in vista della revisione della Carta Costituzionale, tema caldissimo di questi giorni parlamentari. Infatti, la proposta prevede che “le province diventino enti territoriali di secondo livello” guidate da organismi non eletti. “Sono organi delle province esclusivamente: il presidente della provincia, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci” si legge nella bozza del ddl che passerà all’esame della Conferenza Unificata per poi tornare nuovamente a Palazzo Chigi per l’approvazione definitiva. Dure obiezioni sono arrivate, però, dall’ Unione delle Province Italiane: “questo ddl è incostituzionale perché le Province hanno funzioni amministrative e non possono essere svuotate di queste funzioni” ed, ha continuato il Presidente Saetta, “è la resa del governo ai grandi burocrati che non vogliono essere toccati. Vince la burocrazia e il governo si arrende”(Ilfattoquotidiano.it, 26/07)
Come sostenevano rispettivamente Berlusconi nel 2008 (con le proteste della Lega) e Monti nel 2012, l’abolizione delle province e lo “svuotapoteri” degli enti regionali porterebbe ad un cospicuo risparmio in modo da far entrare fresca liquidità nelle casse dello Stato. Sempre secondo il Ministro Delrio si potrebbe “raggiungere in due anni più di un miliardo di risparmi, con l’accorpamento delle funzioni i risparmi saranno subito di circa 600-700 milioni” e si augura “che la riforma sia approvata entro la fine dell’anno così che non si proceda al rinnovo delle elezioni nel 2014. Siamo pieni di speranza e fiducia ma non di certezze”.
Giacomo Salvini