Epifani “Congresso partito e primarie a fine novembre”
“Sulla data del congresso tagliamo la testa al toro. Decidere quando sarà non spetta al segretario, spetta alla presidenza dell’Assemblea nazionale. Ma io suggerirò di farlo entro la fine di novembre”. Il segretario democratico Guglielmo Epifani mette un termine sullo svolgimento del congresso Pd, dopo mesi di tentennamenti e voci di ipotetici rinvii al nuovo anno. A decidere la data effettiva sarà l’assemblea nazionale che verrà convocata da Epifani il 14 settembre. Queste sono le indicazioni uscite dalla direzione del Pd che si è svolta oggi in via del Nazareno a Roma e dove erano presenti tutti i big del partito, da Pierluigi Bersani a Matteo Renzi fino al premier Enrico Letta.
Il segretario dei democrats ha scandito l’iter che porterà alla nomina del suo successore. “Il congresso del Pd partirà dai congressi di circolo, locali e regionali. Dopo saranno formalizzate le candidature a segretario nazionale”. Epifani ha poi chiesto ai colleghi di partito di superare “le divisioni interne” che sono “utili se sono un confronto di punti di vista ma diventano dannose se hanno l’idea di una non condivisione di scelte e responsabilità”.
Per quanto riguarda il candidato premier si fa forte l’ipotesi che venga scelto con primarie di coalizione aperte. Diverso invece sarà il discorso per l’elezione del segretario Pd. “Deve essere eletto da aderenti nel modo più coinvolgente possibile” ha detto Dario Franceschini. Per Epifani “il segretario del Pd dovrà essere una figura alta che si impegni prevalentemente nel partito”. Parole che sembrano un ammonimento a Matteo Renzi e che non sono piaciute nè a Giuseppe Civati nè a Matteo Orfini. Entrambi spingono affinché il segretario di partito venga votato dagli elettori. “Per quanto mi riguarda – ha detto Civati – penso che il segretario lo debbano scegliere gli elettori, anche se poi si candidasse a premier qualcun altro. Per un miliardo di motivi, a cominciare dal fatto che il Pd dovrebbe aprirsi e realizzarsi, non chiudersi e stravolgersi”.
Il premier Enrico Letta sposa invece la linea Epifani “Serve un segretario che faccia il segretario e che lavori a preparare un partito che quando ci saranno le nuove condizioni sia pronto a vincere”. Poi lancia una stoccata al Pdl (“Abbiamo compagni di strada complessi da gestire.. e ho detto tutto”) e al M5s (“La battaglia del Movimento 5 stelle è contraria ai cambiamenti della Costituzione perchè i 5 stelle non vogliono la riforma della Costituzione ma la rottura di sistema”)