Nonostante i giorni che ci separano dal 3 Novembre – data dell’Election Day – siano sempre meno, i sondaggi e le mappe elettorali faticano ancora a fornire indicazioni chiare, anche se quasi tutti gli istituti che si occupano di sondaggi sono inclini ad attribuire al candidato democratico Joe Biden una probabile vittoria nel voto popolare.
Sulla east coast gli Stati ancora contesi sono Maine, Ohio, North Carolina, Georgia e Florida, sulla west coast invece c’è da combattere ancora in Arizona e pure il Nebraska, in mezzo alle due coste, ad oggi non ha chiuso la partita: Biden e Trump avranno bisogno del consenso dei lavoratori americani.
Il sondaggio di YouGov
Un sondaggio di YouGov degli scorsi giorni rivela che ad accaparrarsi il sostegno dei lavoratori americani è l’ex Vicepresidente Joe Biden con il 59% degli americani che credono nella sua attenzioni ai loro problemi, contro il 49% a sostegno del Presidente Trump.
Il 51% degli intervistati crede invece che i problemi della classe lavorativa americana non interessino molto o per nulla al Presidente, mentre nel caso di Biden la percentuale scende al 41%, come si vede dai dati del sondaggio:
Nonostante entrambi i candidati abbiano un solido sostegno da parte dei loro rispettivi partiti (rispettivamente Biden 91% e Trump 89%), è l’ex Vicepresidente a trovarsi in vantaggio nelle famiglie in cui almeno un membro fa parte di un’organizzazione sindacale (60%) mentre Trump si ferma al 40%.
La maggior parte degli americani con un reddito familiare inferiore a 50,000 dollari crede che Biden abbia a cuore i loro interessi (58%), rispetto al 48 % del Presidente.
Anche se Biden viene visto come il candidato che ha più interesse nella working-class, gli americani sembrano però perfettamente divisi nel giudicare quale partito abbia curato maggiormente i loro interessi: per il 45% di loro il Partito Democratico ha curato di più le loro condizioni, e per il 41% è stato il Partito Repubblicano a interessarsene maggiormente.