Processo Mediaset, ultimo atto: quale sarà la sorte di Silvio Berlusconi? Le ultime 24ore dell’ex premier, prima che la Corte di Cassazione decida il suo destino.
Stamattina, un articolo di Luigi Ferrarella del Corriere della Sera, figura gli scenari giudiziari che potrebbero presentarsi domani: tre diverse decisioni che preoccupano non poco Silvio Berlusconi, dalla conferma della pena a 4 anni di reclusione e 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici all’annullamento della condanna di secondo grado.
Per ciò che riguarda il primo scenario, Berlusconi teme più l’interdizione che la pena carceraria in sé.
Infatti, 3 dei 4 anni di carcere sarebbero indultati secondo il provvedimento approvato dal Parlamento nel 2006, su proposta dell’esecutivo Prodi.
Paradossalmente proprio la discussa decisione del grande nemico berlusconiano potrebbe risparmiare al leader del Pdl l’entrata in carcere. Ma l’età veneranda del leader Pdl gli consentirebbe di ottenere i domiciliari o di essere assegnato ai servizi sociali, su richiesta del condannato al Tribunale di Sorveglianza.
Difficile invece che l’esclusione di un lustro dalle cariche elettive possa essere annullata. Decadrebbe da senatore all’indomani del voto della giunta delle immunità e quello successivo della camera di appartenenza.
E questa volta la maggioranza antiberlusconiana non è poi così risicata. Insomma, Berlusconi rischia seriamente di perdere il seggio da senatore, cosa che ha confermato il capogruppo Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda: “Dobbiamo prendere atto e rendere operativa una sentenza della magistratura”.
Il secondo scenario è decisamente più confortante per l’ex premier e i suoi legali: la Suprema Corte ribalterebbe la sentenza della Corte d’Appello, quindi assolvendo con formula piena l’imputato o – nell’ipotesi più grigia per Berlusconi – l’annullerebbe, rimandando a un ulteriore secondo grado di giudizio la decisione.
Così facendo, la prescrizione fissata nel settembre 2014 scatterebbe con molta probabilità dati i tempi strettissimi.
L’ultima carta che la difesa berlusconiana potrebbe giocarsi domani è il rinvio dell’udienza, ma rimane la soluzione meno probabile.
La strategia sarebbe quella di rinviare la lettura della sentenza a metà settembre o comunque dopo il 15, periodo in cui è prevista “la fine della sezione feriale e il ritorno alla sezione (terza) ordinariamente competente sulle frodi fiscali”. Intanto si apprende che la decisione della Cassazione potrebbe non arrivare domani, slittando a mercoledì.
Agli avvocati di Berlusconi serve guadagnare tempo per accorciare la distanza dalla prescrizione, puntando magari al cambio dei giudici.
Ieri, a colloquio con Belpietro, il Cavaliere ha assicurato di volersi recare in carcere in caso di condanna.
D’altra parte, Berlusconi sa che questa ipotesi è stata scartata già a priori.
Certamente una frode fiscale di 7,3 milioni di euro sulla dichiarazione dei redditi dell’azienda di Cologno Monzese dell’anno 2002-2003 potrebbe costargli cara, perché potrebbe interrompere il ventennio berlusconiano. Ma c’è da credere che un Cavaliere interdetto rimarrebbe ancora sulla bocca di tutti.