Papa Francesco continua la “rivoluzione”: “Chi sono io per giudicare un omosessuale ?”
Dopo l’entusiasmante esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janiero, dove ad assistere alla messa sulla spiaggia di Copacabana è accorsa una folla oceanica di circa tre milioni di persone provenienti da tutto il Sudamerica, Papa Francesco è rientrato in mattinata a Roma. Durante il viaggio di ritorno, Bergoglio si è intrattenuto per poco meno di un’ora e mezzo con i giornalisti presenti a bordo dell’aereo, rilasciando, come oramai ci ha abituati, dichiarazioni tutt’altro che banali.
[ad]La prima risposta del Pontefice è arrivata riguardo la cosiddetta “lobby gay” presente tra le mura vaticane: “Si scrive tanto sulla lobby gay nella Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe parte, non c’è scritto sulla carta d’identità”. Ma è la seconda parte della risposta ad essere la meno prevedibile: il Papa, infatti, sfonda quello che per la Chiesa è sempre stato un tabù, ovvero l’omosessualità: “Il problema non è la tendenza, ma è fare lobby: lobby politica, lobby massonica e anche lobby gay”.
“Le lobby tutte non sono buone, mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene”.
Altro passaggio chiave è quello sullo Ior, la banca vaticana finita al centro di numerose polemiche, che il Pontefice vorrebbe riorganizzare, rendendolo più vicino al suo modo di concepire il cattolicesimo: “Io non so come finirà lo Ior, alcuni dicono che forse è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo, si sentono queste voci. Mi fido delle persone che stanno lavorando su questo, della commissione. Il presidente dello Ior rimane lo stesso che era prima, invece il direttore e il vice direttore hanno dato le dimissioni”. Quello che conta, per Bergoglio, è che “le caratteristiche dello Ior, che sia banca, fondo di aiuto o qualsiasi cosa, devono essere trasparenza e onestà. Deve essere così”.
Siparietto divertente quello che si è venuto a creare a fronte di una domanda relativa a rapporto tra Francesco e il suo predecessore Benedetto XVI: “Ratzinger adesso abita in Vaticano e c’è chi mi chiede: ma non ti ingombra? Non ti rema contro? No, per me è come avere il nonno saggio in casa…”.
L’avventura brasiliana di Papa Francesco ha emozionato anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha colto l’occasione per inviare un messaggio a Sua Santità: “Santità, al rientro dal suo viaggio apostolico in Brasile, desidero rivolgerle il mio più cordiale bentornato, a nome mio personale e del popolo italiano tutto. Le sue parole hanno toccato il cuore della gente e dei giovani, riunitesi a Rio de Janeiro per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, unendo momenti di intensa spiritualità e di sincero trasporto emotivo. Mi è gradita l’occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione”.