Marchionne torna all’attacco: “In Italia condizioni industriali impossibili”
Durante una conferenza telefonica con alcuni analisti finanziari, avente come oggetto l’andamento industriale del primo semestre del 2013, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, si lascia scappare una pesante valutazione sulla situazione economico-industriale italiana: “Le condizioni industriali in Italia rimangono impossibili”.
Una frase dettata anche dalla recente pronuncia della Corte costituzionale sulla rappresentanza sindacale che ha dato ragione alla Fiom, se è vero che l’ad del Lingotto ha poi aggiunto: “Se le condizioni in Italia restano quelle attuali è impossibile gestire bene le relazioni industriali. Anche se ci impegnassimo sugli investimenti, sarebbe un impegno vuoto. Stiamo cercando di capire le implicazioni della sentenza per le nostre attività in Italia. Incontreremo il sindacato al centro di questo contenzioso, vedremo il risultato. Abbiamo anche chiesto con urgenza al governo di varare delle misure che rimedino a questo vuoto ma per ora non vediamo niente”.
Conseguenza di tutto ciò è che la Fiat potrebbe anche decidere di produrre i nuovi modelli di Alfa Romeo all’estero, in paesi in cui vi siano condizioni produttive e industriali più favorevoli: “Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo”, ha affermato Marchionne. “Io rimango open minded, non ho pregiudizi e, come me, Fiat resta aperta a cercare soluzioni che possano garantire l’operatività delle attività”.
Le dichiarazioni di Marchionne hanno dato adito, ovviamente, ad una serie di reazioni. La più illustre quella del ministro del Lavoro Enrico Giovannini: “Non sono d’accordo con Marchionne che ritiene che oggi sia impossibile fare impresa in Italia” ha dichiarato Giovannini a Radio 1. “Ci sono molte imprese che in queste condizioni stanno continuando a investire, a crescere, a creare profitto e posti di lavoro. Questo nonostante le indubbie difficoltà”. “ E’ chiaro però che il tema è caldo, specie dopo la sentenza della Corte costituzionale su Fiom-Fiat”.
Il ministro risponde anche all’invito, rivolto dall’ad Fiat all’esecutivo, di intervenire sul caso in questione con una legge, sottolineando che in Italia esiste “un eccesso di norme, e questa è una situazione in cui bisogna intervenire con attenzione proprio perché le parti sociali sono sovrane. Noi abbiamo scelto di lasciare alle parti sociali la possibilità di trovare un accordo, cosa che sindacati e Confindustria hanno fatto, in più i confederali hanno incontrato anche altre associazioni imprenditoriali proprio per trovare un equilibrio. Stiamo dando questa possibilità per poi trarre le conseguenze ed eventualmente intervenire sul piano legislativo, ma bisogna intervenire con attenzione”.
Estero o no, il mercato europeo dell’automobile non pare essere roseo in ogni caso, indipendente dalla crisi che ha colpito il nostro paese.
Il Lingotto non si aspetta un miglioramento delle vendite di qui al prossimo anno. “Mi aspetto condizioni di mercato simili. Fino al 2015 non ci saranno cambiamenti per via della debolezza del mercato e dell’alto livello della competizione tra costruttori d’auto” ha dichiarato Marchionne.
Alessandro Genovesi