Gli elettori di Donald Trump? Molti afroamericani e neolaureati
L’elettorato di Donald Trump si conferma ancora una volta variegato ed eterogeneo. Ma se, stando ai sondaggi della CNN, gli elettori del Presidente sono stati nel 2016 per lo più bianchi e anziani che non hanno concluso o o cominciato il college, senza contare una discreta percentuale di latinoamericani, oggi la prospettiva è cambiata.
Certamente la maggior parte dei laureati bianchi tende ancora verso le posizioni democratiche, in aumento con Joe Biden rispetto alla Clinton; ma allo stato attuale, secondo il centro di ricerca Pew, diversi neolaureati si stanno avvicinando ai Repubblicani e a Donald Trump, così pure per quanto riguarda gli afroamericani: parliamo, in particolare, degli swing states, gli stati chiave per la conquista della presidenza.
È un dato significativo: Trump riesce così da un lato a tenere a sé i propri elettori bianchi, neri, latini, laureati e non anche negli swing state, e dall’altro a presentarsi come la riconferma dell’alternativa all’establishment democratico e repubblicano che ha governato gli Stati Uniti nell’ultima decade.
Le prossime elezioni si preannunciano ancora più fumose e incerte, anche se i sondaggi suggeriscono che è la coppia Biden–Harris ad essere attualmente in vantaggio e prossima alla presidenza.
Ma questo non può essere un segnale netto e preciso su come andranno le elezioni di Novembre: già quattro anni fa infatti Hillary Clinton era data per vincitrice e pur vincendo sul voto popolare alla fine i grandi elettori li raccolse il tycoon newyorkese. E se Trump riuscisse a cogliere le istanze degli afroamericani e dei latinos assieme a quelle degli indiani d’America, puntando anche sulla crescita economica ed occupazionale degli ultimi quattro anni allora potrebbe rubare una fetta consistente dell’elettorato storicamente democratico: non soltanto negli swing states, ma anche in quelle regioni che si caratterizzano per il forte colore blu.