I primi tre mesi di governo Letta.
Le cronache politiche convulse e, diciamocelo, anche un po’ ripetitive, degli ultimi giorni paiono aver dilatato nel tempo passato la durata dell’esecutivo guidato (nel senso letterale e non leaderistico della parola) dall’esponente Pd.
In realtà non sono nemmeno 100 giorni, ma è possibile iniziare a trarre alcune impressioni.
La prima è che la cosiddetta “luna di miele” per questo governo non sia mai iniziata.
Come sottolineava Stefano Folli già nello scorso maggio il difficile “fidanzamento ufficiale” tra Pd e Pdl (oltre al testimone di nozze, che avrebbe voluto sposare la sposa “Pd”, Scelta Civica) ha fatto saltare la prima fase di ‘gioia’ politica.
Come diceva Folli “Sarà per i fuochi pirotecnici giudiziari in pieno svolgimento (…) Sarà per quel clima di tensione e di violenza che si è respirato sabato a Brescia, a margine della manifestazione anti-giudici del centrodestra (…). Sarà per mille ragioni, ma sembra proprio che Pd e Pdl stiano insieme solo per assenza di alternative, senza condividere un verosimile progetto”.
Ad aggravare il quadro c’è la sensazione che l’unico che abbia un’idea – sottolineo “un’idea”, perché pensare ad un progetto di governo al momento è quantomeno utopistico – è Giorgio Napolitano.
Nella sua risposta a Bertinotti sul Corriere della Sera è stato politicamente magistrale, anche se sul contenuto si possono obiettare, a ragione o a torto, molte cose.
Questo rende ancor più chiari i contorni di quello che è, a tutti gli effetti, uno stallo biennale.
Non è un caso che gli argomenti dell’estate 2013 siano gli stessi di quelli di dodici mesi fa: i processi di Silvio Berlusconi, l’abolizione delle Province e – ‘ricicciata’ fuori per riempire le desolate pagine (cartacee e web) dei quotidiani – qualche sparata semi-qualunquistica sulla legge elettorale.
Le larghe intese riescono perciò a far peggio – in materia di “luna di miele” (poi sulla produzione legislativa vedremo …) – persino del governo Monti che, almeno per il Financial Times, arrivò a varcare i 5 mesi di felice convivenza con l”opinione pubblica” (s’è scoperto poi molto, troppo influenzata dal filtro dei media), poi definitivamente naufragata con il voto delle amministrative del 2012.
Negli ultimi 20 mesi, al netto delle sparate mediatica, l’unica produzione legislativa degna di nota è stata fatta in materia di pensioni e lavoro; esattamente la produzione di un “qualsiasi” governo Dini della seconda Repubblica.
Troppo poco per poter sperare in una luna di miele duratura…