M5S: “Governo su 5 punti con il Pd”, poi Nuti smentisce
Non si capisce per quale motivo il primo partito della Camera dei Deputati dovrebbe rinunciare a esporsi su una vicenda così importante, poiché riguarda il protagonista assoluto della (fantomatica) Seconda Repubblica. È risaputo che il peggior nemico dell’antiberlusconismo e degli oppositori a Berlusconi tout court sia la convinzione che si possa fare a meno politicamente del (quasi ex) Cavaliere.
Ma il movimento pentastellato riterrebbe il problema Berlusconi ormai superato e anzi strizzerebbe l’occhio al Partito Democratico: “Che cosa dovrebbe fare il Pd? Chiudere con il governo, fare una legge elettorale con noi e andare a votare. E se Napolitano non volesse sciogliere le camere allora toccherebbe a noi, dopo questo fallimento”.
Per la prima volta in assoluto, i 5 Stelle parlerebbero di possibile alleanza di transizione (anche) con il partito di Epifani e Letta in un governo a guida M5S: “Un governo su cinque punti: legge elettorale, reddito di cittadinanza, misure PMI, abolizione finanziamento pubblico ai partiti, legge conflitto interessi”. Difficile che succeda, nonostante ci sia la disponibilità dei grillini a questa soluzione “obbligata”.
Eppure, stamattina, il presunto autore della mail ha pubblicato un post sul profilo personale di Facebook, in cui smentisce seccamente la soffiata di Repubblica: “Oggi viene scritto di una nostra apertura al PD ovviamente FALSA. Lo abbiamo detto più volte: il PD è il PDL e con il PD mai”.
Che la mail sia o meno autentica – il beneficio del dubbio è d’obbligo –, quello che dovrebbe far preoccupare un qualsiasi elettore o per giunta iscritto al M5S non è tanto il suo contenuto, quanto l’approccio comunicativo. Vecchio e consunto, da Prima Repubblica.
Fabrizio Neironi