Con Berlusconi fanno tutti lo stesso errore
Silvio Berlusconi calca la scena pubblica-politica da quasi vent’anni.
Nonostante questo in pochi si sforzano di analizzare le mosse di Berlusconi e del suo circuito partendo dalla profonda conoscenza che Berlusconi ha dei meccanismi comunicativi.
Il vero errore di chi osserva e valuta consiste nel concentrarsi sempre sul singolo accadimento.
Mentre la comunicazione berlusconiana va sempre guardata nel suo insieme.
La condanna confermata dalla Corte di Cassazione offre lo spunto per “ripassare” con attenzione alcune tecniche costanti con cui Berlusconi crea consenso in Italia.
Partiamo da un esempio. Dopo la condanna ha fatto molto discutere l’uscita del coordinatore Pdl Sandro Bondi che si è spinto a parlare di “guerra civile”.
Di seguito la dichiarazione completa di Bondi: “O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti.”
Mentre al Quirinale compete riportare la calma tra i soggetti politici, gli osservatori avrebbero dovuto ricondurre quella dichiarazione di Sandro Bondi in un insieme più complesso.
L’entourage berlusconiano va guardato come se fosse un’orchestra. In questa prospettiva analizzare in maniera isolata le parole di Bondi è fuorviante.
Mentre analizzare l’insieme di dichiarazioni – compresa quella di Bondi – aiuta meglio a comprendere il vero messaggio.
Berlusconi sinora ha agitato le acque. Senza mai affondare il colpo. Anzi. Scegliendo per sé il ruolo di chi porta la calma e aiuta in maniera responsabile la stabilità per il bene del Paese.
Affianco alle dichiarazioni c’è da prestare attenzione ad un altro tassello fondamentale: le foto.
Nelle fasi politiche più complesse che riguardano Berlusconi spuntano sempre (quelle che gli addetti ai lavori chiamano) “photo opportunities“.
Sembrano scatti rubati dai fotoreporter ma, al contrario, sono ben ricercate e voluto da chi è fotografato.
Francesca Pascale, fidanzata di Berlusconi, ed il suo cane sono esempio da manuale.
Le foto servono e aiutano per spiegare meglio di molte parole il momento ed il climax che si decide di comunicare: l’espressione di Marina Berlusconi (nella foto in alto) è eloquente.
Anche in questo la comunicazione-politica-berlusconiana riesce nel suo intento alla perfezione. Gli studiosi parlano di “frame“.
Considerazioni finali: nell’altalena del consenso Berlusconi dà l’impressione di voler ripartire dalle vicende giudiziarie per trarne spinta politica.
La scelta di tornare a Forza Italia presuppone una strategia più ampia. I cui elementi saranno via via più evidenti quanto più ci avvicineremo alle prossime elezioni politiche.