Il bilanciamento dei poteri in Italia ed in qualsiasi democrazia di tipo occidentale non è frutto di un caso, né può mai essere che in nome del voto popolare (secondo il quale Berlusconi è stato eletto a maggioranza relativa di circa il 47% dei votanti che calcolata sull’effettivo corpo elettorale scende a meno dei un terzo dei cittadini italiani aventi diritto al voto) si possano sovrascrivere le leggi di giustizia che in una democrazia compiuta sono e devono restare uguali per tutti. Tra l’altro come ha osservato il Presidente Napolitano il sistema giudiziario italiano presenta tutte le garanzie possibili ed immaginabili per ogni imputato. La legislazione italiana è in questo momento la più “garantista” al mondo, non puòesserci buona fede in chi vuole sottrarsi ad essa accusandola niente di meno che di “uccidere la libertà” e “mettere in pericolo la democrazia”.
Chi mette in pericolo la democrazia non è chi svolge la propria funzione di Giustizia secondo i dettami della Costituzione ma colui che cerca di cancellare l’equilibrio di poteri diversi e di mettersi al di sopra di ognuno di essi…
“…Tirannide indistintamente appellare si deve ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto eluderle, con sicurezza d’impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono o tristo, uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammetta, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo”
Vittorio Alfieri