“Lavoro e Legalità”, le parole d’ordine del nuovo rassemblement in difesa della Costituzione
“Lavoro e Legalità”, le parole d’ordine del nuovo rassemblement in difesa della Costituzione
Un’unione delle forze civiche in difesa della Costituzione. Ieri, in una conferenza stampa svoltasi a Roma, il costituzionalista Stefano Rodotà e il leader della FIOM Maurizio Landini hanno annunciato l’indizione – l’8 settembre – dell’assemblea costituente di un nuovo soggetto politico, che punti su due temi principali: lavoro e legalità. Mentre il 5 ottobre verrà organizzata una manifestazione di piazza nella Capitale, per protestare contro l’ipotesi di modifica parlamentare dell’articolo 138 della Costituzione e per chiedere l’abolizione del Porcellum.
L’ex candidato al Quirinale del M5S ha ribadito che “la Costituzione va applicata” e che bisogna rinunciare a eventuali colpi di mano che stravolgano la Carta. Dunque, rimane il “no” a una possibile modifica del “Titolo II” in senso semipresidenziale.
Dal canto suo, Landini ha rimproverato al governo l’assenza di un piano sul lavoro e di una strategia industriale: “Questo governo non ha creato un posto di lavoro in più, non ha una politica industriale. Quando vedo un condannato che manifesta penso ai tanti che hanno perso un posto di lavoro”. Poi attacca Marchionne e il leader della rediviva Forza Italia: “E’ ancora in vigore la legge chiesta dalla Fiat e fatta dal governo Berlusconi che, grazie all’art.8, permette di non rispettare i contratti. Sono questi i temi che vogliamo porre e se questo significa fare politica, sì allora facciamo politica”.
Il nuovo movimento della “doppia L” dovrebbe organizzarsi in una rete civica di protesta, senza la pretesa di voler partecipare alle prossime elezioni europee, previste nel giugno 2014. Ma con le fresche dichiarazioni in Parlamento del segretario Pd Guglielmo Epifani contro Berlusconi e la richiesta di verifica della maggioranza da parte di D’Alema, le elezioni politiche anticipate non sono così lontane e gli stessi Rodotà&Landini potrebbero pensare a una candidatura tra le file di un centrosinistra da ricostruire ex novo, magari in funzione anti-Renzi.
Il progetto punta a coinvolgere le diverse anime del centrosinistra, come Sel, alcune correnti del Pd ostili alle larghe intese e il cosiddetto “popolo referendario”, soprattutto i movimenti in favore dell’acqua pubblica. Hanno già aderito (o sono in procinto di farlo) Libertà e Giustizia (associazione che fa riferimento alla figura del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky), Libera di don Ciotti, Emergency di Gino Strada, la rivista MicroMega di Paolo Flores D’Arcais e Lorenza Carlassarre, il “saggio” dimissionario della commissione dei 35 voluta dal ministro Quagliariello.
In realtà, l’idea di un cartello pro-Carta non è nata ieri: un anticipo di battesimo del nuovo soggetto politico si è tenuto il 2 giugno scorso a Bologna, in occasione della manifestazione organizzata da Libertà e Giustizia contro la “deriva semipresidenzialista”. E il parterre degli ospiti non poteva sfuggire agli occhi dei “retroscenisti” politici: Rosy Bindi, Sandra Zampa, Pippo Civati, Felice Casson, Laura Puppato, per citarne alcuni.
Il “partito della Costituzione” s’inserirà dunque tra il Pd e il Movimento 5 Stelle, con l’obiettivo di convogliare su di sé i voti degli astensionisti e quelli dei delusi. A settembre sapremo in che misura s’impegnerà, ma – a un primo esame – sembra essere soltanto una meteora nella costellata galassia di sinistra.
Fabrizio Neironi