Subito dopo la condanna di Silvio Berlusconi, in molti nel Pdl avevano chiesto con «urgenza» una riforma della giustizia. Adesso dal dire si passa al fare, come annuncia il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini. «Oggi ho dato istruzioni a tutta la nostra struttura sul territorio, di rendersi parte attiva della raccolta di firme per i Referendum sulla Giustizia». Per l’esponente Pdl «L’ingiusta e arbitraria condanna della quale è stato vittima il nostro Presidente Berlusconi, conferma clamorosamente quello che stiamo denunciando da anni: la politicizzazione di una parte della magistratura, ma anche l’esistenza in Italia di un’emergenza giustizia che mette in pericolo la rappresentanza democratica, la sicurezza, la privacy e i diritti di libertà di ogni cittadino».
Da qui l’esigenza di «rilanciare politicamente una grande questione istituzionale, quella della giustizia». Che riguarda, avverte Verdini, «non i destini personali del nostro Presidente, ma la prospettiva generale dello stato di diritto e della democrazia liberale nel nostro Paese». Il primo passo di questo percorso passerà dal sostenere i quesiti referendari in materia di giustizia proposti dal Partito Radicale. «I quesiti – spiega Verdini – riprendono le battaglie di libertà, per la riforma complessiva della Giustizia, che abbiamo condotto in tutti questi anni, e che nell’attuale situazione politico-parlamentare sarebbe difficile condurre in porto»