Slitta a settembre l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Per il governo Letta l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti era un imperativo categorico da attuare nel più breve tempo possibile. “Era” perché l’approvazione del dll in oggetto è slittata a settembre. A stabilire lo spostamento è stata la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Durante la riunione dei capigruppo, il presidente dei deputati 5 Stelle, Riccardo Nuti, ha cercato di evitare lo slittamento avanzando la proposta di procedere con una seduta fiume a partire da venerdì sul ddl sui partiti, ma la richiesta non è stata accolta dagli altri capigruppo.
M5s che è stato attivo anche su un altro fronte quello relativo all’incandidabilità dei condannati. I pentastellati hanno infatti chiesto «il procedimento d’urgenza» per la loro proposta di legge sulla incandidabilità dal titolo «Parlamento pulito». «Domani il Senato – dichiara Vito Crimi – sarà chiamato al voto sulla procedura d’urgenza relativa al disegno di legge 452 ‘Parlamento pulito’ che prevede: l’incandidabilità per i condannati e i casi di revoca e decadenza del mandato in caso di condanna definitiva per i reati non colposi e per pene superiori ai 10 mesi, il limite dei due mandati parlamentari e l’elezione diretta del candidato da parte dei cittadini». La richiesta però è stata bocciata dal Senato giovedì 8 agosto.