Usa e Russia, scaramucce tra (ex) superpotenze
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso mercoledì 7 agosto di annullare il vertice bilaterale tra Usa e Russia con Vladimir Putin, programmato per il mese prossimo, in preparazione al G20 di S. Pietroburgo del 5 e 6 settembre.
La Casa Bianca ha emesso un comunicato per annunciare questa decisione, adducendo a giustificazione dell’annullamento la mancanza di progressi nelle relazioni bilaterali, soprattutto sui settori della difesa antimissile, della proliferazione nucleare, del commercio, delle questioni di sicurezza e quelle relative ai diritti dell’uomo.
Nel comunicato si specifica, inoltre, che la scelta russa di concedere asilo temporaneo ad Edward Snowden è stata “anch’essa un elemento preso in considerazione per valutare lo stato delle relazioni tra i due Paesi”.
La Russia, infatti, nei giorni scorsi aveva scelto di concedere un permesso di soggiorno di un anno a Snowden, l’ex informatico della National Security Agency americana, che, in preda ai rimorsi di coscienza, ha iniziato a spiattellare al mondo intero i segreti dello spionaggio a stelle e strisce.
Il presidente Obama, il giorno prima di annullare il vertice, aveva partecipato al seguitissimo programma televisivo The Tonight Show di Jay Leno, nel corso del quale egli si era detto deluso dal comportamento russo. “E’ vero che non c’è un trattato di estradizione con la Russia, ma tradizionalmente noi abbiamo sempre cercato di rispettare le loro richieste, in presenza di un fuorilegge o di un presunto fuorilegge”.
Il Kremlino ha espresso il proprio stupore di fronte alla decisione americana, affermando però che “il Presidente Obama ha e avrà sempre un invito per visitare la Russia”. Secondo il consigliere diplomatico del Cremlino, Iuri Ushakov, la presa di posizione americana “testimonia che gli Usa non son pronti a costruire relazioni con la Russia su basi paritarie”.
Probabilmente Obama, con questa decisione, ha voluto salvare la faccia agli Usa, per dimostrare che nessuno può apertamente contraddire gli Stati Uniti senza subire delle conseguenze. Vicenda, questa, che ha tutto il retrogusto amaro della Guerra Fredda. O forse peggio: Eisenhower e Kruscev nel 1960 si incontrarono lo stesso, nonostante fosse appena scoppiato lo scandalo dello spionaggio compiuto dagli aerei spia Usa, i celebri U2, sui cieli sovietici.
Ma, come ha affermato lo stesso Obama al Tonight Show, “la Guerra Fredda appartiene al passato”. Gli Usa e la Russia di oggi non sono più le due superpotenze del pre-1989, sotto vari aspetti. Hanno perso ormai molto del loro potere nella governance mondiale e nell’influenzare gli eventi internazionali. Nuove potenze, economicamente più solide di loro, come la Cina o l’India, si stanno riprendendo il proprio posto nel mondo.
Ciò non toglie che esse restino, soprattutto gli Usa, delle grandi potenze, che riescono ad incidere sulla politica internazionale ed avere un appeal, come pochi al mondo possono permettersi di fare. Si tratta casomai di piccoli rigurgiti di Guerra Fredda, un po’ Realpolitik, un po’ sopra le righe, che però testimoniano quanto poco siano progredite le relazioni tra le due ex superpotenze. Senza un miglioramento nei rapporti tra Usa e Russia, difficilmente si troveranno le condizioni per affrontare nodi cruciali dello scenario internazionale, a cominciare dalla sanguinosa guerra civile in Siria.
Non deve stupire, quindi, se Ginevra2 o altre iniziative nel contesto della guerra in Siria non si siano ancora concretizzate. Resta da vedere quale sarà il prossimo passo di Obama verso Putin: al G20 di settembre, in terra russa, dovranno pur incontrarsi…