Ogni maledetto sabato
“Ehi, ma oggi è sabato! Sai cosa vuol dire questo?”
“Che stasera la gente va in discoteca?”
“Macché! Vuol dire che oggi Berlusconi senz’altro interverrà telefonicamente a qualche convengo di qualche partitello sfigato del centrodestra!”
In questo ipotetico e immaginario colloquio c’è un refrain costante della politica italiana.
Cronisti, osservatori e appassionati hanno infatti avuto modo negli ultimi tempi di osservare la nascita di un nuovo modello di comunicazione politica. Un modello che, essendo di matrice strettamente berlusconiana, merita una giusta attenzione in quanto sul soggetto in questione tutto si può dire meno che non capisca o che non sappia manovrare la comunicazione.
E dunque dal 2008 al 2011 abbiamo avuto modo molte volte di ascoltare il Presidente del Consiglio intervenire telefonicamente a delle manifestazioni di partito. Manifestazioni il più delle volte non di primissimo piano, della seria “non vale la pena essere presente fisicamente, mi faccio sentire via telefono”, ma capaci di balzare agli onori della cronaca quotidiana proprio in virtù dell’intervento berlusconiano. E dunque iniziative che perlopiù si tengono nel fine settimana e in giro per l’Italia, quando non vi sono a Roma attività parlamentari o pseudo tali,
E così, presso alberghi o centri congressi ciociari, il Cavaliere non ha fatto complimenti, accontentando tutti alla cornetta dove, per sua stessa ammissione, spesso le considerazioni del reale lasciano il posto al lato onirico degli uomini.
Recordman per telefonate berlusconiane ricevute è senz’altro Francesco Pionati: ex alfiere del “pastone” televisivo del Tg1 ai bei tempi della XIV° legislatura, Pionati era così innamorato delle vicende che egli narrava ogni giorno…da voler diventare egli stesso protagoniste di quelle vicende.
Il leader dell’Alleanza di Centro per l’Italia è un grande organizzatore di kermesse: lo vediamo molto spesso da Cassino al profondo Sud su un palco che si atteggia a “one man show” (difficile dargli torto). La stessa presenza dell’autorevole responsabile cultura del partito (Debora Caprioglio) non riesce a togliere la scena al buon Pionati e che si bea delle telefonate berlusconiane all’insegna del richiamo alla responsabilità nazionale, all’attacco della magistratura politicizzata e al prosieguo della legislatura. Copione non dissimile per le convention de “I Popolari per l’Italia di Domani”, dei “Popolari Liberali”, de la “Democrazia Cristiana per le autonomie” ecc… Insomma: Iniziativa Responsabile e nuclei interni al Pdl.
E come non ricordare la mitica iniziativa politica del sabato mattina dell’instancabile on. Scilipoti che, dopo la sua manifestazione piena zeppa di extracomunitari a piazza San Silvestro poco prima della fiducia del 14 dicembre, addirittura rispose dal telefono fisso alla chiamata berlusconiana, sventolando fieramente la cornetta bianca. Un uomo d’altri tempi.
A dire il vero però anche le manifestazioni del Pdl, quando il capo non può venire, sono spesso teatro di famose telefonate di Berlusconi. Ne è un esempio l’ultimo fine settimana quando il Cavaliere ha telefonato e ed esposto vagamente la “grande, grande riforma della giustizia” ad un convegno del Popolo della Libertà presso Avezzano.
Le epiche vicende qui narrate non appartengono solo alla cronaca politica, ma invitano anche alla riflessione. E dunque ci si chiede: come mai viene utilizzata questa forma di comunicazione? E soprattutto, questa novella forma di comunicazione è veramente tale (“novella”) o è qualcosa di profondamente datato?
Scilipoti che alza la cornetta bianca a dire il vero ci ricorda più il passato che le nuove trovate della tecnologia by Steve Jobs & company.
Ma soprattutto il messaggio politico che traspare da questa curiosa usanza è quello che in un modo più indiretto ha espresso Giuliano Ferrara all’iniziativa “In mutande ma vivi”: Berlusconi non è Breznev, ma con questi videomessaggi senza contradditorio e con queste telefonate ai convegni di Fiuggi o Tivoli Terme effettivamente dà l’idea di essere un tantino ingessato.