Non si placa la polemica tra Cecile Kyenge e la Lega. Quando le acque sembravano ormai calmarsi, ecco spuntare l’ennesima puntata di una diatriba che non giunge mai a conclusione. La trama è arcinota: appena nominata, il Ministro per l’Integrazione con delega alle Politiche Giovanili, di origini congolesi, è stata da subito oggetto di numerose critiche e di volgari aggressioni di stampo razzista. “Io mi consolo quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo. Amo gli animali, orsi e lupi come è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango” la frase choc di Roberto Calderoli arrivata durante un comizio a Treviglio, atto principale di una sequenza di azioni e dichiarazioni – dal lancio di banane alle bordate di Boso e Borghezio – che hanno scandalizzato l’opinione pubblica e tutto l’arco parlamentare. Calderoli ha poi provato a scusarsi ed ha così evitato lo spauracchio delle dimissioni da vicepresidente del Senato.
“In democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta” si era così espresso il sindaco di Verona Flavio Tosi, mettendo la parola fine, almeno in apparenza, al caso. Il ministro aveva poi ringraziato il primo cittadino per le sue parole, pur chiedendo a gran voce l’intervento del segretario della Lega, Roberto Maroni, per porre fine a “tre mesi di attacchi”. Proprio la Kyenge aveva prima accettato l’invito a presenziare alla Festa della Lega Nord dell’Emilia Romagna a Milano Marittima per un confronto con il governatore Zaia, poi aveva fatto marcia indietro, “il mio appello a Maroni è caduto nel vuoto” spiegò. L’ultimo episodio spiacevole si è verificato un paio di giorni fa: Giuseppe Fornoni, assessore di Lograto (Brescia), si è rivolto al ministro con un “vaff…musulmana di m…”.
Oggi, dalla pagina Facebook di Matteo Salvini vice segretario federale del Carroccio, ecco arrivare l’ennesima offensiva ‘verde’ nei confronti del ministro, se non altro questa volta dai toni meno coloriti: “Ministero dell’Integrazione. Un ente inutile, costoso, una fabbrica dell’ipocrisia. Secondo voi la Lega trova 500.000 cittadini pronti a firmare un referendum che abolisca questo ministero?”. Risultato: più di 1400 like e solite polemiche. Qualche mese fa lo stesso Salvini si rivolse al ministro in questi termini: “I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate (riferendosi ad un omicidio occorso a Milano, ndr): Cecile Kyenge rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere”.
A stretto giro di posta, non si è fatta attendere la replica della Kyenge circa l’ipotesi di abolire il Ministero da lei diretto: “Sarebbe più utile utilizzare i soldi che si spenderebbero per un referendum per mettere in campo politiche e interventi per una integrazione che riguardi non solo i migranti ma tutti i cittadini”.