L’Economist non è mai stato tenero con Silvio Berlusconi. Figurarsi ora che sul Cavaliere pesa una condanna definitiva per frode fiscale. Non c’è da stupirsi quindi se nell’edizione di oggi, il quotidiano inglese suoni il de profundis dell’ex premier con un titolo in italiano che non lascia adito a dubbi: “Addio Silvio”. “Poiché alla fine è stato condannato per un crimine, Berlusconi deve lasciare la scena politica” tuona il settimanale d’Oltremanica.
Nell’articolo si ricostruiscono gli ultimi avvenimenti seguiti alla condanna dell’ex premier. “Sebbene sia stato condannato in via definitiva dalla Suprema corte di cassazione, Berlusconi cerca ancora di sfuggire alla giustizia. Il Pdl, parte di un governo di larga coalizione, malgrado il Cavaliere pubblicamente sostenga l’esecutivo, ha fatto sapere che Letta sopravvivrà e andrà avanti soltanto se il suo leader otterrà la grazia o comunque un salvacondotto giudiziario, in caso contrario cadrà”. Un atteggiamento, sottolinea l’Economist, che è “tipico dell’uomo già indicato da questo giornale come inadatto a guidare l’Italia”.
Ma, aggiunge il settimanale inglese, “non è questa la sola ragione per la quale pensiamo che Berlusconi dovrebbe sentire l’intero peso della legge, immediata interdizione dai pubblici uffici compresa”. Per l’Economist “gli italiani hanno perso la loro fiducia nella politica e il primo passo per restituirgliela è per una volta dare la precedenza alla giustizia e non agli interessi personali”. Il settimanale boccia anche l’esperimento delle larghe intese alla luce della condanna di Berlusconi. “Una coalizione con una pistola puntata alla testa non può sperare di risolvere i tanti problemi dell’Italia”. “Le riforme – avvisa l’Economist – arriveranno soltanto con un governo sostenuto e risoluto da un forte mandato popolare”.
Sul finire dell’articolo, il settimanale attacca ancora il Cavaliere. “Berlusconi non può avere un ruolo nel restituire dignità alla politica. Come primo ministro, ha più volte messo i suoi interessi personali davanti a quelli del paese. Ha esacerbato il cinismo popolare nei confronti della vita pubblica”. Per l’Economist quindi, l’unica via per risollevare le sorti della politica italiana è “l’abbandono di Berlusconi, tanto necessario quanto già in ritardo”.