La legge di conversione del decreto legge del Fare è stata approvata definitivamente alla Camera con 319 voti favorevoli, 110 contrari e 2 astenuti.
Nel frattempo, il presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto alla presentazione del piano industriale 2013-2015 della Cassa depositi e prestiti. Tema prioritario: la ripresa economica, le norme sul lavoro e la tassazione sulla casa.
Il disegno di legge è stato approvato questa mattina non senza qualche difficoltà: l’opposizione del M5S, di Sel e della Lega è stata forte e chiara ribadendo, soprattutto alla fine della seduta, che il dl del Fare sarebbe “pieno di errori”.
Continua ancora la battaglia estenuante dei parlamentari vicini a Beppe Grillo: chiedono che il Parlamento “venga esautorato” poiché non ha esaminato nessun progetto di legge di iniziativa parlamentare ma solo decreti legge.
Letta, intanto, ha invitato, riguardo alle ultime tensioni della maggioranza sul tema Imu, a derubricare “queste polemiche a questioni di merito importanti che troveranno un loro punto di sintesi alla fine di questo mese di agosto quando dobbiamo per forza presentare le soluzioni rispetto ai problemi in scadenza tra cui anche quello sulla tassazione della prima casa”.
Sul tema della tassazione sulla prima casa, poi, Enrico Letta ritorna precisando che “la questione non è ovviamente semplice da dipanare. C’è un percorso di discussione tra i partiti, che hanno presentato le loro proposte, razionalizzate nelle proposte”.
La tanto decantata ripresa economica che, negli ultimi giorni, ha avuto come maggiori tenori il ministro dell’economia Saccomanni e del lavoro Giovannini, è stata citata, infine, anche dal premier: ha parlato di una nuova “fiducia dei mercati esteri che – continua Letta – ci deve spingere a non fermarci ma a fare di più”.
Indice di tutto questo, anche il valore dello spread, il differenziale di rendimento dei titoli di stato, che si mantiene a livelli bassi.
Sull’ipotesi di un maggiore coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti nel cammino verso la ripresa interviene il suo presidente, Franco Bassanini. “Se il governo e il Parlamento vorranno che facciamo di più – ha spiegato – dovranno ragionare sulla rimozione di alcuni limiti che i nostri cugini francesi o anche i tedeschi non hanno». Battuta finale sulla stabilità del governo e del paese: “Noi siamo abituati a essere una nave che naviga tra tempeste, onde e marosi, ma la nave mostra più solidità di quanto i detrattori pensino”.